I soldi del diavolo
Molto inquietante questa storia sulle diverse sfaccettature dell'abiezione umana per ottenere soldi ma c'è anche una forte nota di riscatto e redenzione altruista.
Chi cade nel giro dell'usura, sia come usuraio che come usurato, gioca, in questo ambiente, senza esclusione di colpi.
Si arriva a vedere scene di decadimento morale come in una discesa all'inferno: quanti massacri, quante vite eliminate , quanti dolori fisici e psicologici, quanta sofferenza e quanto cinismo ma anche quante belle scene di compassione, di solidarietà e sollecitudine per altrui a dispetto tutto il cinismo possibile.
Ho messo 8 alla storia per le brutture esposte e per gli ambienti surreali che , fortunatamente, non esistono in questa maniera tanto spinta nella realtà. Ma la trama è ben costruita per la coerenza nel concatenamento dei fatti e degli effetti.
La sceneggiatura è scritta bene : consentono allo spettatore di entrare nelle situazioni e negli ambienti; i dialoghi sono costruiti con le battute che danno il tono della personalità di ciascuno personaggio: semplicità, eleganza, freddezza, bullismo, volgarità, calore umano, disprezzo e insensibilità.
La regia ha dimostrato maestria nelle riprese: commentano bene le situazioni, gli ambienti , le sospensioni dell'animo,le crudeltà reciproche e l'empatia reciproca e pure la tenerezza che compare a sprazzi . Le riprese hanno un giusto livello di lunghezza : ne troppo lente, non si attardano sulle situazioni ed espressioni delle emozioni, ne troppo veloci danno il tempo allo spettatore di immedesimarsi .
Gli attori sono coinvolgenti, come solitamente lo sono gli attori coreani: belle inflessioni di voci, bel rendimento paralinguistico e nel linguaggio del corpo. Ciascuno si cala magistralmente nel ruolo restituendolo effettivo e tangibile trascinando lo spettatore nel vissuto del personaggio.
Sulla musica non saprei dire gran che: non mi ha disturbata me neanche mi ha lasciato tracce di entusiasmo per il bello che me la fa ricordare, come mi è successo in altri drammi.
Chi cade nel giro dell'usura, sia come usuraio che come usurato, gioca, in questo ambiente, senza esclusione di colpi.
Si arriva a vedere scene di decadimento morale come in una discesa all'inferno: quanti massacri, quante vite eliminate , quanti dolori fisici e psicologici, quanta sofferenza e quanto cinismo ma anche quante belle scene di compassione, di solidarietà e sollecitudine per altrui a dispetto tutto il cinismo possibile.
Ho messo 8 alla storia per le brutture esposte e per gli ambienti surreali che , fortunatamente, non esistono in questa maniera tanto spinta nella realtà. Ma la trama è ben costruita per la coerenza nel concatenamento dei fatti e degli effetti.
La sceneggiatura è scritta bene : consentono allo spettatore di entrare nelle situazioni e negli ambienti; i dialoghi sono costruiti con le battute che danno il tono della personalità di ciascuno personaggio: semplicità, eleganza, freddezza, bullismo, volgarità, calore umano, disprezzo e insensibilità.
La regia ha dimostrato maestria nelle riprese: commentano bene le situazioni, gli ambienti , le sospensioni dell'animo,le crudeltà reciproche e l'empatia reciproca e pure la tenerezza che compare a sprazzi . Le riprese hanno un giusto livello di lunghezza : ne troppo lente, non si attardano sulle situazioni ed espressioni delle emozioni, ne troppo veloci danno il tempo allo spettatore di immedesimarsi .
Gli attori sono coinvolgenti, come solitamente lo sono gli attori coreani: belle inflessioni di voci, bel rendimento paralinguistico e nel linguaggio del corpo. Ciascuno si cala magistralmente nel ruolo restituendolo effettivo e tangibile trascinando lo spettatore nel vissuto del personaggio.
Sulla musica non saprei dire gran che: non mi ha disturbata me neanche mi ha lasciato tracce di entusiasmo per il bello che me la fa ricordare, come mi è successo in altri drammi.
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