Law School (2021)

Raramente ho trovato una drama di stampo legale così interessante e ben fatto. Law School è una produzione Netflix, e forse per questo si spiega l’impostazione dell’opera che, ai miei occhi di profana, è parsa di stampo molto occidentale.
So che c’è stato chi si è lamentato della complessità della trama, che alcuni trovano inutilmente intricata. L’unica cosa che posso dire è che non è una serie che si possa guardare col cervello scollegato, perché esige tutta, o almeno la maggior parte della nostra attenzione. Solo allora si potranno apprezzare le sottigliezze della trama, dei colpi di scena, spesso preparati con molto anticipo, e la deliziosa complessità dei rapporti interpersonali. E’ vero, come dice uno dei personaggi, che l’ambiente legale è tutto sommato ristretto, almeno in questo drama. Chissà se è vero che intere famiglie in Corea si dedicano alla professione forense, ma non vedo perché no, visto che esistono dinastie simili anche in Italia. Con queste premesse, è facile che in una università legale si concentrino studenti e professori provenienti dalla stessa cerchia o addirittura dalla stessa famiglia.
Quella che inizia con un omicidio all’università di giurisprudenza si rivela ben presto una vicenda molto più intricata del previsto, con radici molto profonde e lontane nel tempo. La sceneggiatura sapiente ci porta per mano alla scoperta di varie verità, più o meno vere, più o meno false. I professori, ma soprattutto gli studenti della scuola, avranno il loro da fare per scoprire i retroscena di situazioni sempre più difficili e pericolose, tra accuse di omicidio e di crimini vari e assortiti, passando per frequenti minacce alla propria libertà e financo alla propria vita. In questi scenari i rapporti di amicizia e familiari verranno messi a durissima prova.
Le trame sono fitte e a volte chi pareva tirare le fila dei giochi si rivela essere in realtà nient’altro che una pedina. I buoni della situazione dovranno fare squadra per salvare la situazione e la pelle, ma fortunatamente la produzione ha ritenuto di concederci un lieto fine, senza lasciare troppi fili appesi. Soprattutto, il ritmo delle vicende è ben strutturato e se, arrivati alla fine, sembra che manchi qualcosa, è solo perché in questo universo si sta così bene che si sarebbe voluti restarci dentro molto più a lungo e già guardando la sigla finale ci si sente in crisi d’astinenza. Spero proprio che ne facciano una seconda serie, con gli stessi attori. Purtroppo, pur avendo avuto una buona accoglienza, quest’opera non ha ricevuto il massimo dei voti, che meriterebbe molto più di altre simili, ma non allo stesso livello.
Già, gli attori. Sia i principali che i secondari hanno fatto generalmente un buon lavoro, anche se alcuni personaggi, come la madre di Kang Sol (B), il malvivente Lee Man Ho interpretato da Jo Jae Ryong, o il politico Ko Hyeong Soo, interpretato da Jung Won Joong, sono forse un pelino troppo caricati. Specialmente riguardo al collerico politico, ci si domanda come possa essere arrivato così in alto, vista la sua completa mancanza di diplomazia, la tendenza agli scoppi di rabbia e all’esagitazione. Però come malvagio della situazione bisogna riconoscere che ha fatto un buon lavoro: lo si odia veramente.
Ma, soprattutto, l’attore principale Kim Myung Min (professor Yang Jong Hoon), ha saputo ben interpretare un personaggio inizialmente molto respingente, esigente, duro oltre i limiti della maleducazione e, francamente, molto pieno di sé. Ma sarebbe molto riduttivo fermarsi alla prima impressione e, infatti, ben presto il nostro rivela di essere un burbero benefico quasi da manuale. I suoi metodi, per quanto poco accomodanti, hanno lo scopo e l’effetto di costringere gli interlocutori, e specialmente gli studenti, a pensare, cercare soluzioni alternative, linee di pensiero diverse dall’ordinario. E, dallo svolgersi dei fatti, possiamo dire che, almeno ai fini del drama, i suoi metodi non convenzionali funzionano.
La protagonista Kang Sol (A), interpretata dalla bravissima Ryu Hye Young, ci viene presentata inizialmente come una studentessa mediocre, una completa outsider dell’ambiente, provenendo da una famiglia povera. Nonostante le difficoltà e i complessi che comparativamente la sua situazione genera, si riscatterà mettendo in campo acume e impegno, risolvendo più di una situazione. Kim Eun Sook, la sua professoressa di diritto civile interpretata dall’ottima Lee Jung Eun, ci riserverà più di una sorpresa. Sono sempre quelle insospettabili…
Diversi personaggi sono accuratamente approfonditi, ne conosciamo progressivamente i pensieri e i retroscena, e anche di alcuni dei delinquenti più incalliti vengono forniti particolari che li rendono, se non simpatici, almeno temporaneamente meno disprezzabili.
Mentre si dipanano le fila di un [i]whodunit[/i] da manuale, l’opera porta avanti una spietata critica del sistema sociale e giudiziario coreani. Siamo in una scuola di giurisprudenza, le citazioni di leggi e sentenze si sprecano, ma gli autori ci guidano all’interno di questi labirinti portandoci per mano a scoprire le intricatezze legali senza mai annoiare, anzi, lasciandoci la distinta impressione di aver imparato qualcosa.
L’azione è supportata da un comparto musicale veramente azzeccato. I crescendo che sottolineano le sequenze più tese e le musiche che accompagnano ricerche e scoperte sono da manuale, spesso sottilmente inquietanti, e ci sono diversi titoli molto gradevoli, come [i]X[/i] di Safira.K., [i]We are[/i] cantata da Lee Seung Yoon o, ancora, [i]Monitus[/i] e [i]Justitia[/i]. In realtà, tutto il comparto musicale è altamente suggestivo e dovrei citare ogni singolo pezzo musicale, non solo quelli cantati. Vengono utilizzati molti strumenti, come violini o, addirittura, quella che pare essere una spinetta.
Occorre poi citare la magnifica cinematografia che, con l’uso sapiente delle inquadrature, delle transizioni, dei movimenti della macchina da presa, dei colori, ha saputo creare un prodotto non solo intelligente, ma anche molto gradevole agli occhi.
In sunto, un’opera che mi sento di raccomandare a tutti coloro che non disdegnino di impegnare nella visione di un drama qualcosa di più del minimo cervello indispensabile. Se quello che cercate è una serie intelligente, che faccia pensare, gradevole da guardare e da ascoltare, non andate altrove: è qua.

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Drama à ne pas louper !

Sans blagues, ce drama est juste une pépite !

On y suit l'histoire d'un ancien procureur devenu professeur de droit et de sa classe liés à une enquête policière. En effet, un meurtre a eu lieu à la préstigieuse école et le professeur ainsi que ses élèves sont les principaux suspects de cette affaire.

Ce drama est vraiment palpitant et prenant. Pour s'innocenter, tous les personnages vont devoir s'entraider. Ce qui est d'ailleurs très intéressant c'est que chaque personnage a une pièce du puzzle qu'est ce meurtre. Le suspense nous tient en haleine jusqu'au bout sans pour autant nous étouffer. Parce que certes oui, il y a de nombreux rebondissements, mais il y a aussi des moments posés où l'ont est témoin des relations plus que compliquées entre les personnages.

Tous les personnages ont ici un rôle bien spécifique. Ils ne sont pas là juste pour le décor mais apporte un vrai truc à l'histoire.
On suit l'histoire de chacun des personnages qui d'une façon ou d'une autre sont liés à l'enquête principale.
La relation entre les personnages, nottament entre professeurs et élèves, est des plus touchantes. On y voit des professeur impliqués dans l'apprentissage et le bien-être de leurs élèves, et ça fait du bien !

Le drama est très bien ficelé. Chaques affaires "secondaires" sont en fait liées au meurtre et permettent de rendre justice aux personnages. Tout est lié pour une raison, chaque élément a son importance.

Parlons maintenant de l'ost qui est incroyable ! J'ai adoré ces musiques, nottament "We are" et "It's driving me crazy" qui reviennent à plusieurs reprises. Chaque musique est utilisée au moment parfait et permet d'être entièrement immergé dans le drama. Cet ost apporte une vrai profondeur au drama.

Entre meurtres, secrets, corruption, devoir et justice, les élèves de Law School et leur professeur devront affronter de nombreux obstacles pour prouver leur innocence et démasquer le véritable meurtrier.

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Où le professeur enseigne le droit à travers son propre procès...

J’ai beaucoup aimé ce drama, qui mêle habilement l’enquête policière (pratiquement sans policiers !) et le déroulement juridique parallèle, deux domaines dont je raffole dans les dramas.
Car toute l’enquête va être conduite en donnant aux étudiants qui veulent innocenter leur professeur un cours de droit magistral et in situ ! J’avoue qu’au début le langage technique juridique m’a un peu freinée, (je ne suis pas allée à Hankook, malheureusement !) Mais de la même façon dont je me suis adaptée au domaine inconnu du Base Ball dans Hot stove league, je me suis vite accoutumée aux arcanes du droit coréen. Car contrairement à « la vraie vie des dramas » j’ai bien l’impression que toutes les références sont authentiques ! D’ailleurs on a gardé le vrai nom de l’université, ce qui prouve qu’ils n’ont pas écrit n’importe quoi et qu’il y a dû y avoir des conseillers techniques !
A travers ce point de vue très original, on a les secrets, les magouilles, les amitiés ou inimitiés habituelles, mais grâce à cette optique tout semble renouvelé.
Il y a aussi un beau tableau de l’amour de l’enseignement chez les professeurs(pas tous, hélas, mais chez les héros de l’histoire !)qui ne perdent jamais de vue l’intérêt de leurs élèves, et ont avec eux des rapports d’humanité. Je ne sais pas si c’est vraiment comme ça dans les universités coréennes, mais si oui, bravo ! En tous cas ici, cela crée un climat chaleureux et cela permet d’avoir des personnages réalistes, et non les caricatures habituelles , malgré le politicien véreux qui doit faire partie du cahier des charges ! …
Donc, histoire, scénario : tout bon. La réalisation est très bonne aussi, soignée avec des plans originaux et un montage narratif intrigant par retours en arrière évitant la monotonie du récit linéaire !
Alors la distribution : excellente en tous points, dominée largement par Kim Myung Min qui a l’air de se spécialiser dans les personnages qui n’en font qu’à leur tête, les empêcheurs de danser en rond, les détestables dont on ne peut se passer vu leur intelligence et leur capacités supérieures. Ici c’est pareil, et il est parfait ! L’autre professeur, Mme Kim, Lee Jeune Eun, lui donne parfaitement la réplique, et dirai-je à quel point voir une femme « normale » (je veux dire pas une bimbo refaite au look de mannequin), comme tout le monde, avoir un rôle important et sérieux me fait plaisir ? Il en est de même pour les étudiants, avec une mention spéciale pour Kim Beom, qui semble un peu plus vieux que les autres (il porte superbement ses 32 ans sans chirurgie, j’espère !) et à qui cela permet une vue plus extérieure et plus mature dans l’aide qu’il apporte. Ryoo Hye Young(Kang So-A) est aussi tout à fait crédible, pleine de fraîcheur et de spontanéité…
L’OST est bien adaptée mais je ne saurais en dire plus, au moins ça ne m’a pas gênée !
En conclusion, ce drama est hautement recommandable, même si vous n’avez pas l’intention d’ouvrir un cabinet juridique à Séoul !

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Bel procedurale

Avevo questo titolo da un po' in lista e finalmente sono riuscita a recuperalo.

Trama/Cast

Nel genere procedurale , l'idea dalla trama mi ha ricordato How to Get Away with Murder, proprio perchè era ambientato in una facoltà di legge con al centro della storia un professore e il suo gruppo di studenti.

Fortunatamente l'evoluzione narrativa è totalmente diversa e si sviluppa bene nel raccontare il caso in cui è stato accusato il professore.
Nel mentre vediamo svilupparsi attorno alla storyline centrale anche le sottotrame legate ai vari studenti, tutte valide .
Molto interessante quella della studente Jeon Ye Seul, interpretata da una convincente Ko Yoong Jung, che rimane secondo me il personaggio che si è evoluto di più tra quelli di supporto.
La story line che mi è piaciuta di meno è stata quella del plagio della studente Kang Sol B, mi ha convinto poco sia il personaggio che la storia a lei legata.

A tratti alcune scelte sul montaggio mi hanno lasciato un po' perplessa, ma niente di così improbabile da fare perdere il filo della trama.

Il cast mi è piaciuto nel suo insieme. essendo un procedurale focalizzato sulla risoluzione del caso di omicidio del professor Seo non mi aspettavo nessuna side story amorosa, c'è solo un accenno tra due personaggi. Per quanto mi riguarda l'elemento romantico non è indispensabile, quindi a me questa scelta, soprattutto nel genere procedurale piace parecchio.

Music

L'opening We Are mi è rimasta in testa, ma ho trovato la OST molto valida.

Per quanto riguarda i rewatch il mio voto è basso perchè generalmente non ne faccio, se non per qualche episodio qualche scena che mi è piaciuta particolarmente.

In complessione trovo che sia stato un drama piacevole, che ha saputo equilibrare la narrazione con una buona dose di mistero e un 'interessante risoluzione del dei vari casi proposti.

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PRIMEIRAS IMPRESSÕES

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------------- ATENÇÃO
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Antes de mais nada quero explicar uma coisa sobre a avaliação. Queria muito que tivesse a opção de postar minhas impressões sobre os episódios iniciais sem qualquer pontuação, mas como não existe essa possibilidade, fui obrigada a fazer uma classificação prematura a contragosto. Coisa que detesto fazer em qualquer circunstância antes de completar o drama. Então peço que não levem essa nota em consideração.

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PRIMEIRAS IMPRESSÕES

O primeiro episódio desse drama me deixou bem impressionada. A começar pela abertura, pela escolha da OST e pelo modo de filmar as cenas, tudo contribuiu para transmitir a sensação de que não estávamos assistindo uma produção asiática.

Se era essa a intenção, posso dizer que o objetivo foi atingido com sucesso, a vibe de série americana estava presente a todo momento. Isso me deixou bem empolgada com o lançamento.

Já assisti muitos e filmes e séries jurídicas porque sempre amei essa temática. Mas confesso que desde que vim para esse universo doramático não tive muito sucesso com os dramas jurídicos vi. Alguns até começavam bem, mas quando perdiam o rumo nunca mais conseguiam reencontrá-lo.

Depois de ver isso se repetir inúmeras vezes, acabou se tornando um espécie de sonho encontrar um dorama jurídico que permanecesse bom até o fim. E foi com esse pensamento que comecei a ver Law School, será que esse sonho finalmente iria se realizar desta vez?

Talvez eu seja um pouco cética sobre o assunto, mas a verdade é que não coloco minha mão no fogo por drama algum antes de chegar ao ultimo episódio. Então, só terei a resposta a esse questionamento quando o lançamento terminar.

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QUEM SERÁ O CULPADO?

Enquanto acompanhamos o desenvolvimento dos alunos da prestigiada Faculdade de Direito, o ponto chave de Law School é tentar desvendar quem matou o professor Seo Byeong Joo? E nesse ponto a história tem conseguido manter um bom ar de mistério.

Cada episódio nos faz suspeitar de uma pessoa diferente. Seja professor ou aluno, não existem santos nessa história, todos parecem ter algo a esconder.

Quem será o culpado desse crime? Ou será que foi apenas uma sucessão de eventos ruins que causaram a morte de Byeong Joo?

Façam suas apostas porque é isso o que descobriremos ao longo dos episódios dessa trama.


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Será que minhas fichas já começaram a balançar no 2º episódio?

Tenho um certo problema com as investigações meia boca que comumente acontecem nos dramas coreanos, não sei de onde vem essa cisma que eles tem por criar policiais bobocas, meio atrapalhados ou intransigentes que simplesmente escolhem um suspeito para perseguir e se recusam a investigar levando tudo em consideração.

E infelizmente foi isso o que aconteceu aqui, o detetive Jang Dong Su parece ter escolhido o professor Yang Jong Hoon como foco, afinal quem precisa de uma investigação apropriada não é mesmo?

Esse tipo de coisa me decepciona muito em relação ao quesito policial nas produções asiáticas, custa tanto assim criar um policial inteligente, e que faça seu trabalho direito?

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PERSONAGEM Yang Jong Hoon

Eu não conhecia o ator Kim Myung Min que interpreta professor Yang Jong Hoon, mas preciso dizer que estou bem impressionada com seu trabalho. A interpretação dele é muito boa, e vamos combinar uma coisa, que voz é aquela? Dava pra ficar o dia todo escutando aquela voz não é mesmo?

Estou gostando bastante do personagem dele: competente, inteligente, perspicaz. O único receio que tenho em relação a isso é que talvez esteja superestimando um pouco demais sua personalidade como fiz com a protagonista de Cheat On Me if You Can.

A impressão que temos é que ele está muito tranquilo em relação a sua prisão porque tem alguma carta na manga. Mas tenho medo do enredo acabar perdendo o rumo, se nada disso se provar realidade.

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TRANSIÇÃO DE CENAS

O último ponto que gostaria de destacar neste blog diz respeito a transição de cenas. Felizmente, desde que reclamei disso em Chocolate, em nenhum outro drama que assisti, esse estranho fato aconteceu até que apareceu ... Law School.

Não queria falar sobre isso novamente, mas a verdade é que desde o segundo episódio deste drama a transição de cenas tem se provado cada vez mais confusa.

Não tenho problema algum com a apresentação de flashbacks no desenvolvimento da trama. Mas quando isso é feito de uma forma brusca como está acontecendo aqui, o que poderia ser natural acaba se tornando desnecessariamente confuso.

A confusão entre alguns eventos foi tamanha que só consegui entender em que ano da faculdade os alunos estão depois de assistir ao ultimo episódio lançado.

Você pode achar que isso é uma coisa banal, mas eu te digo que uma transição de cenas bem feita faz toda a diferença. Me arrisco a dizer que ela tem o potencial para tornar o drama um sucesso ou um fracasso.


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Mas essa confusão sobre os alunos foi gerada só pela falha da transição?

Pra responder essa pergunta preciso levantar um ponto fundamental sobre as aulas de direito retratadas ali. Mesmo se tratando de uma ficção preciso dizer que houve um certo exagero quando tentaram demonstrar quão avançados aqueles alunos estão nos estudos.

Se você tiver o mínimo de experiência a respeito de como funciona um ensino superior, com certeza saberá que a aplicação pratica de casos jurídicos e estágios profissionais da área só são feitos em um ponto avançado do curso.

Aceitaria isso naturalmente se me dissessem que os alunos estão da metade para o final da graduação. Mas como não é o caso, quando percebemos que eles estão apenas no primeiro ano do curso de direito, isso tornou os acontecimentos pouco criveis e um tanto fantasiosos.

Se você quer curtir uma fantasia jurídica, está tudo certo, mas se está em busca de uma história realista, preciso ressaltar que esse drama destoa bastante disso.

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