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Non il limone che volevo, ma almeno c’è un limone.
Carino, merita di essere visto. Diciamo che è come se si prendessero tanti stereotipi del genere e si mettessero tutti assieme nella stessa storia (e i protagonisti stessi scherzassero su questo fatto, infatti più volte il protagonista dice “se non io chi, sono per l’appunto il protagonista maschile”) quindi la storia in se ci sta. Molto piacevole (anche se dal mio punto di vista rallenta un pelino a metà per poi tornare a bomba nel finale (che ci piace perché aperto e quindi ben venga la prossima stagione), anche se ahimè ci sono limoni, ma non quelli che volevo. Allora sentite tutti, ho visto The Untamed la bellezza di tre volte (e pure Guardian) e erano tutti sguardi persi, conigli e prese al volo mentre esce sangue dalla bocca, che manco un’ emorragia interna, quindi ben vengano i limoni, solo che i due protagonisti maschili… diciamo che hanno un feeling molto simile ai miei amati WW e LW quindi mi aspettavo che la censura facesse il suo lavoro e restasse anche questa una serie piena di sguardi e basta. E invece no. Abbiamo il limone, non quello che vorremmo (certo, anche se se si leggono i tag si ha tutto spoilerato molto più di quanto non faccia questa recensione), però almeno abbiamo non uno, ma bensì due limoni.
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