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Una serie a tutto tondo, originale e con un protagonista spettacolare
"One thousand dollars Lawyer" è una serie che offre davvero tanto. Al centro della scena un protagonista che non può che distinguersi, sia grazie alla bravura dell'attore che alla caratterizzazione del personaggio interpretato. Namgoong Min, brillante e formidabile come sempre, regala allo spettatore un protagonista del tutto originale e anticonformista: dagli abiti di un'eleganza a dir poco eccentrica - in special modo la fissazione per il tessuto a quadri, più o meno grandi, e l'abbinamento di colori non propriamente convenzionali - agli occhiali da sole (diverse paia, alcune abbastanza vistose), sfoggiati anche in ambienti e contesti dove sembrano davvero non c'entrare nulla, alla chioma ondulata ottenuta con l'arricciacapelli. Singolare nell'aspetto, quindi, ma anche nel carattere e nelle modalità relazionali, dove l'approccio sembra farsi spesso beffe dei convenevoli, talvolta anche del buonsenso, dando l'idea di un avvocato a dir poco sopra le righe - per certi versi un po' pazzo - che viene facilmente preso per tale ma che cela in realtà un'intelligenza, capacita e arguzia non indifferenti. Un finto tonto che sa mettere sotto scacco l'avversario, insomma. I momenti seri si stemperano in quelli divertenti, con chicche di comicità apprezzabili, mentre musica, riprese e sceneggiatura sembrano dare il loro valore aggiunto con delle sottolineature che ulteriormente caratterizzano l'originalità del personaggio (non sono poche le scene in cui tra inquadratura e colonna sonora, sembra di avere a che fare con l'eroe di un film western degli anni '80, ad esempio). Apprezzata anche la chicca presente in uno dei primi episodi, dove quando la tirocinante Baek cerca di depistarlo dall'associarla all'omonimo studio legale affermando che è un cognome molto diffuso, cita una serie di persone e, tra queste, nomina "Baek Seung Soo", protagonista di una serie tv reale (Hot Stove League") interpretata proprio da Namgoong Min, ed è quasi esilarante il commento di lui rispetto al fatto che era un ottimo drama e che meriterebbe di avere una seconda stagione. Nella prima parte la trama si sviluppa sul susseguirsi di casi che l'avvocato Cheon accetta per una parcella di 1.000 won (all'incirca 1 euro) e che vince anche se in modi tutt'altro che comuni, ricorrendo a strategie strambe ma che al contempo denotano l'arguzia celata dietro alla maschera di avvocato con qualche rotella fuori posto e facile da mettere nel sacco. I casi rappresentano un'escalation: si parte con quelli più semplici, volti più che altro a introdurre il protagonista che ad affascinare con la vicenda legale in sé - per poi passare a situazioni sempre più impegnative. Ho apprezzato che i casi non andassero di pari passo con gli episodi, spesso la loro risoluzione avviene nel bel mezzo di un episodio e già nelle scene successive s'inserisce il caso seguente. Altra cosa che ho apprezzato è che, a differenza di molte serie investigative con un caso a episodio ma che alla lunga vengono a noia, questa serie prima di incappare nella ripetitività del meccanismo vira abilmente, aprendo uno spaccato sulla vicenda personale del protagonista. E' a questo punto che si inserisce un lungo flashback, indispensabile per comprendere a meglio il presente e che spiega come Cheon sia passato dal essere il distinto, elegante e composto procuratore all'avvocato con uno studio abbastanza squallido e che gira su uno sgangherato furgoncino delle consegne del lavasecco. Due sono i personaggi chiave del suo passato: il padre, con il quale già di base c'è un rapporto particolare e che lo pone davanti alla difficile scelta tra affetto e senso della giustizia, trovando poi un tragico epilogo; l'avvocato della parte avversaria ma che, paradossalmente, fa il tifo per lui in nome del valore della giustizia. Una donna che lo affascina, che lo sostiene, che gli indica una direzione per una nuova vita, che crede in lui e in ciò che può diventare anche a livello di essere umano (l'invito a sorridere più spesso, a ridere e a mostrare quel lato divertito, piacevole e cordiale che lui cerca evidentemente di sopprimere). L'attrice che interpreta il personaggio non è tra le mie preferite: ha già lavorato con l'attore protagonista e il duo funziona anche, ma mi ha sempre ispirato una innata antipatia, per cui la sopporto meglio quando interpreta personaggi della schiera dei cattivi (o quasi) come in "My dearest". Qui invece è la perfezione fatta a donna: dolce, gentile, retta, fedele a lui e portata a credere alla possibilità di un mondo migliore e più giusto, pronta a lasciare il cinico studio legale per il quale lavora e avviare un'attività in proprio (sarà lei a decretare la famosa parcella da 1000 won), oltre a portare l'inflessibile procuratore a farle una proposta di matrimonio. Ripeto, figura senza difetti che con la sua tragica e prematura dipartita diventa praticamente una santa, lasciando Cheon straziato dal dolore e segretamente desideroso di vendetta. L'ultima parte della serie torna al presente, i casi incominciano a intrecciarsi a questioni legate al passato (del resto misteri e segreti lasciati in sospeso debbono trovare una ripresa - e una degna conclusione - nel presente, altrimenti non avrebbero senso),ma lui appare cambiato: l'aspetto resta singolare, ma più contenuto, quasi una via di mezzo. Idem a livello caratteriale, dove sembrano sovrapporsi le due diverse personalità, il procuratore che era e l'avvocato che si è lasciato il passato alle spalle, per delineare finalmente un personaggio completo di tutte le sue parti. Bello il rapporto con la tirocinante, di carattere e fatto di punzecchiamenti vari, non come quello un po' troppo morbido che c'era con l'ex fidanzata. Peccato non sia sfociato in una nuova relazione, ma il drama è talmente bello di suo che posso anche perdonargli la mancanza di un romance. Simpaticissimo il capo ufficio Sa, elemento sano e divertente, che bilancia spesso il clima della situazione. Più sterili invece i personaggi secondari della procura. Tra gli attori, ho apprezzato in particolare modo quello che interpreta il sig. Baek, nonno della tirocinante e presidente dell'omonimo studio legale: attore che ho già visto in altre serie e che da sempre un valore aggiunto come personaggio secondario (data l'età è sempre il nonno/padre di qualche protagonista). Concludendo, quindi, una serie davvero bella e davvero meritevole, dove regia, sceneggiatura e riprese davvero hanno svolto un ottimo lavoro e si vede, anche se il vero punto forte è l'attore principale che, oltre che bravissimo come sempre, ci regala un personaggio unico nel suo genere ma che a tratti ricorda tanto altri personaggi ben riusciti da lui interpretati (Doctor Prisoner, per l'astuzia e il lato stratega, Chief Kim per la stravaganza ed eccentricità, My dearest e Hot Stove League per i difficili rapporti familiari, Beautiful Gong Shim per la ricerca di sé stesso...e potrei citarne altri: nell'avvocato da 1000 won c'è un po' - forse il meglio - di ognuno di loro.
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