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  • Last Online: 9 hours ago
  • Gender: Female
  • Location: Italy
  • Contribution Points: 0 LV0
  • Roles:
  • Join Date: October 14, 2023
Completed
My Name Is Loh Kiwan
6 people found this review helpful
by Lynnea
Mar 1, 2024
Completed 0
Overall 9.5
Story 10
Acting/Cast 10
Music 9.0
Rewatch Value 9.5
This review may contain spoilers

Un film di alto livello, per significato, trama, sceneggiatura e recitazione

Che dire, un piccolo gioiello. Aspettavo da tantol'uscita di questo film, sia per la presenza di uno dei miei attori preferiti - Song Joong ki - sia per la trama che vedeva il protagonista in fuga dalla Corea del Nord. Lo spaccato della vita di Loh Kiwan in Corea del Nord si inserisce come flashback poco dopo il suo arrivo a Bruxelles. Ciò che lo muove è esclusivamente l'istinto di sopravvivenza e la determinazione a farlo al meglio delle sue possibilità (passaggio fondamentale, perchè disposto a rinunciare ai propri valori solo quando ha esaurito tutte le alternative possibili). Loh Kiwan si lascia la Corea del Nord alle spalle, la fuga riuscita ha il sapore della salvezza, ma la realtà si dimostra subito ben diversa: l'accoglienza è solo di nome, la burocrazia contorta è insensibile quanto il trattamento riservato ai nuovi arrivati. Lo osserviamo quindi annaspare mentre la sua situazione volge sempre più in miseria, e paradossalmente il ricordo del giorno del suo compleanno, mentre gustava un piatto in compagnia della madre, benché prigioniero del proprio Paese, sembra preferibile allo stato di totale abbandono e degrado in cui versa ora che si trova in uno Stato dove per assurdo ha sede la Corte europea dei diritti dell'uomo. Un paradosso che stride e risalta in modo netto e inequivocabile. L'unico su cui può contare resta sé stesso: non la Corea del Nord, non le istituzioni belghe, e nemmeno le persone con le quali interagisce, come ad esempio la collega di lavoro alla quale si affida, ma che a sua volta si troverà nella condizione di non poterlo aiutare, suo malgrado. E' una guerra tra poveri, un meccanismo che lui disinnesca nel momento in cui si mette in gioco per Marie. Il finale è abbastanza prevedibile, ma sarebbe mancato un messaggio di speranza, se si fosse optato per altre soluzioni. Il passaggio a mio avviso più bello è quando lui lascia il Belgio, rendendosi davvero "libero" per la prima volta in vita sua. Perchè di fatto, benché la fuga dalla Corea del Nord avesse come obiettivo conseguente la possibilità di poter rimanere di diritto a Bruxelles, questo diritto si rivela al tempo stesso ancora una prigione: non può lasciare la Corea perchè contro la legge, ma sempre la legge lo tiene sotto scacco in Belgio, perchè andarsene equivale a rinunciare allo status di rifugiato. E' nel diritto ad abbandonare un posto, che sia la Corea, il Belgio o qualsiasi altro luogo, che risiede il concetto profondo di libertà sul quale ruota l'intero film. Passando alla recitazione, un'ottima prova per Song Joong Ki: è un attore di grande carisma e fascino, che ha avuto modo di dimostrare come sa brillare rivestendo ruoli con queste caratteristiche (Vincenzo, tanto per citarne uno), ma che in Loh Kiwan si mette veramente alla prova, trasandato nell'aspetto - mi sfugge il perchè dei nei disposti quasi come una costellazione sul volto - e senza quella forza fisica e agilità che ci ha abituato a vedere in altri suoi lavori. La forza del personaggio è tutta interiore, un misto di determinazione e forza di volontà che lo fanno andare avanti, sempre e comunque. Per quanto io lo preferisca quando interpreta un altro tipo di personaggi, non posso non riconoscere che in questo caso, proprio perchè lontano anni luce dai ruoli che sappiamo gli riescono alla perfezione, la sua recitazione acquisisce per assurdo un valore aggiunto. Un film da non perdere. Davvero.

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Completed
Welcome to Samdal-ri
2 people found this review helpful
by Lynnea
Jan 21, 2024
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 5.0
Acting/Cast 8.5
Music 6.5
Rewatch Value 6.0
This review may contain spoilers

Un cast sprecato per un drama piatto e superfluo

Quando ho letto di questo drama poco prima che iniziasse ad andare in onda, qualche perplessità già ce l'avevo. La trama sembrava già mancare di sostanza. Però c'era Ji Chang Wook, attore che apprezzo moltissimo, e speravo davvero di ricredermi, magari già dopo i primi episodi. E invece...
Invece no.
Qualche nota positiva c'è, e a volte è contemporaneamente negativa. Se da una parte l'ambientazione è diversa dai soliti drama, alla lunga stufa. E 16 episodio sono lunghi da trascorrere tra immersioni subacquee, previsioni meteo e i cortili di un piccolo paesino. Se Seul rappresenta la frenesia, Samdal-ri è un luogo placido e tranquillo, molto placido e molto tranquillo. Senza pretese, con il suo piccolo, ripetitivo e ordinario quieto vivere.
La trama ruota attorno al ritorno di Sam dal, autoesiliatasi per anni a Seul, e ora pronta a partire alla riscoperta di sé stessa. In realtà, il suo personaggio non mostra una particolare evoluzione e ciò che costituisce l'ostacolo che la coppia protagonista deve fronteggiare sono sostanzialmente il padre di lui, ostile alla relazione e in balia di un lutto che non riesce a superare, e la madre di lei, che con la sua boa a fiori tiene sostanzialmente ancorato Cho Yong-pil all'isola. Tutto qua.
Tasto dolente è proprio lui Yong pil: un personaggio inconsistente, un bravo ragazzo così esagerato da risultare tonto, più che sincero e genuino. Ed è stato davvero un colpo basso vedere un attore con il potenziale di Ji Chang Wook sprecato - e sottolineo sprecato - in un ruolo/drama che offre davvero così poco. Un attore tra i miei preferiti, ma i cui capolavori come Healer, K2 e Suspicious Partner sembrano ormai vecchi ricordi se paragonati agli ultimi lavori, dove finisce a rivestire i panni di protagonisti poco performanti in drama costruiti su sceneggiature che sembrano fin da subito non voler lasciare il minimo segno. Al contrario, ho apprezzato l'attore che interpretava il padre di Yong-pil, e anche la madre di Sam-dal (la mitica e indimenticabile Ahjumma di Healer).
La serie, dicevo, procede con quelli che vorrebbero essere dei piccoli colpi di scena ma che in realtà trasmettono ben poco, e si avvia verso un finale che lascia ancora qualche flebile speranza di veder decollare qualcosa, per poter dire che tutto sommato ne è valsa la pena di vederlo, tra alti e bassi. E invece no, nemmeno quello. L'ultimo episodio, se possibile, riesce solo a peggiorare la situazione: la tanto attesa mostra di Sam-dal si risolve in modo quasi frettoloso, certo i soggetti delle foto erano scontati, ma confidavo almeno in qualcosa di più toccante - mi sono chiesta per molte puntate che fine avrebbe fatto quel filo rosso, e invece è tornato ad essere una banale sciarpa inquadrata quasi per caso per una manciata di secondi - e gli stessi protagonisti e personaggi secondari sembrano non averla vissuta, figuriamoci chi sta dall'altra parte dello schermo e dovrebbe emozionarsi per riflesso. La puntata finale si consuma, minuto dopo minuto, nell'attesa di qualcosa che non ci sarà: le varie coppie si ritagliano una fetta dell'episodio per concludere le singole vicende, e ai protagonisti non resta che una breve, brevissima scena a dir poco insulsa. E sembra uno scherzo di cattivo gusto, ma lo spettatore a una certa non può che rassegnarsi al fatto che no, non c'è davvero nient'altro. E' tutto lì. Insipido e sbrigativo.
Qualcosa di apprezzabile, qua e là, c'è. Qualche spunto, qualche riflessione, qualcosa c'è. Ma è un qualcosa che doveva fare da perno centrale, mentre invece restano piccoli momenti che emergono da una trama spesso soporifera. Un drama superfluo, del quale non si sentiva la mancanza.

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Completed
Wedding Impossible
2 people found this review helpful
by Lynnea
27 days ago
12 of 12 episodes seen
Completed 0
Overall 5.0
Story 4.0
Acting/Cast 4.0
Music 4.0
Rewatch Value 3.5

Deludente su tutti i fronti, una serie da dimenticare...

Credo di poterlo definire un drama che non puntava in alto, ma che - a conti fatti - poco ci mancava precipitasse.
Niente di nuovo e il già visto è riproposto pure male. Manca la trama, ma con un buon romance posso farne anche a meno. Il problema è che manca anche una buona storia d'amore. Mancano attori validi, l'attrice protagonista in particolare non mi ha convinta, mi irritava anche solo vederla. Manca tutto, insomma.
Non c'è una scena - e dico una che sia una - che potrei salvare. Quando assegno valutazioni negative spesso lo faccio parlando di spreco di potenziale, di opportunità non colte, ecc. Ma qui, la materia prima scarseggiava già in partenza, su tutti i fronti (dalla scelta degli attori, alla sceneggiatura, alla trama, all'idea di base).
Da dimenticare, se si è visto. Da non vedere, se si è ancora in tempo.

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Completed
Taikan Yoho
1 people found this review helpful
by Lynnea
Apr 5, 2024
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.0
Acting/Cast 8.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0
This review may contain spoilers

Serie incentrata su un romance proposto in modo piacevolmente inusuale

Serie davvero particolare. Prima BL giapponese per la sottoscritta, va detto.
Ho apprezzato la scelta inusuale - ma sarebbe bello accadesse più spesso - di trovare i due protagonisti già intimi in partenza. Questo permette di dedicare il tempo - sempre poco in queste serie di 8 episodi da 20 minuti l'una - a tutto il resto. Si salta quindi la conoscenza tra i due - anche se ci sono dei graziosi flashback - e si parte che già convivono a tutti gli effetti, pur in una relazione - non - relazione - e non ben definita. Sostanzialmente questo concetto è il fulcro della storia. Storia intesa come evoluzione amorosa della coppia, perchè altra storia non c'è. Dal punto di vista della trama è davvero una serie ridotta all'osso: qualche riferimento al lavoro di meteorologo di Mizuki, qualcuno al mondo dei manga per Yoh, e fine. Lo stesso cast conta tipo quattro attori - sei, se vogliamo conteggiare le inutili presentatrici colleghe di Mizuki - e per il resto sono una manciata di comparse. Le riprese girate quasi tutte al chiuso, e di queste la maggior parte nell'appartamento in cui convivono. Se cercate grandi ambientazioni e una trama ricca al di là della coppia, allora non è il drama che fa per voi. Se invece volete un buon romance, un po' insolito, allora mi sento sì di consigliarlo. Va detto che non è chiarissimo, la comunicazione - proprio per scelta - è ridotta all'osso e spesso poco esaustiva. Del resto l'ostacolo alla basa è proprio la mancanza di comunicazione tra i due e l'incapacità - sopratutto da parte di Yoh - di comprendere azioni e sentimenti dell'altro. Yoh, che non disegna un partner prepotente e possessivo, è però convinto di non avercelo proprio, un vero partner, e il suo credere che da parte di Mizuki non ci sia alcun sentimento fa sì che si senta vessato da tale prepotenza e possessività, invece di comprenderla e apprezzarla. Da una parte si tormenta con mille congetture e dubbi (e qui avrei preferito qualche conversazione in più e qualche paranoia mentale in meno), dall'altra si ferma all'apparenza e non prova a scavare più a fondo rispetto a ciò che vede. Ed ecco quindi che piazza una scenata di gelosia per i sorrisi che Mizuki dispensa spesso e volentieri a tutti, senza però comprendere che sono tutti sorrisi artefatti e di facciata, e che il valore è proprio nel fatto che, a lui, Mizuki non riservi tali sorrisi smaglianti. Tra le mura di casa c'è il vero Mizuki, che non deve sforzarsi di apparire, e che spera di piacere per quello che è. E, a dire il vero, qualche sorriso in realtà c'è, ma ben diverso da quello a 32 denti che mostra in televisione: è più un sorriso sghembo, quasi una smorfia divertita, e si nota solo quando sono tra di loro. Se devo trovare due pecche, avrei preferito uno Yoh un po' meno tonto - perchè fino alla fine non si capisce bene se ha capito - e, di conseguenza, un finale con una conversazione risolutiva (non dico dichiarazioni sdolcinate, per carità, ma - mantenendo il loro codice di linguaggio - una qualche uscita che facesse davvero la differenza....e dubito possa essere la richiesta di sentire dire "bentornato a casa"). Buona la chimica tra i due, scene non troppo esplicite anche se, come dicevo, la serie parte con un alto grado di intimità tra i due (forse, gli accenni più espliciti sono nel linguaggio, più che in ciò che viene mostrato, ma senza mai cadere nella volgarità). Concludendo: piacevole e diversa dal solito... Aiuta a spezzare la visione di serie che pur con trame diverse hanno di fondo lo stesso meccanismo di base.

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Completed
Gray Shelter
0 people found this review helpful
by Lynnea
18 hours ago
5 of 5 episodes seen
Completed 0
Overall 5.0
Story 3.0
Acting/Cast 7.0
Music 7.5
Rewatch Value 3.0
Tutto mi fa pensare che questa non vuole essere la solita commediola BL, ma qualcosa di diverso, con spunti e riflessioni più profonde, significati che vanno un po' cercati ma che puntano a lasciare un qualcosa di più di una piacevole visione. E allora, con la manciata di tempo a disposizione - meno di due ore in totale - non si percorre un'intera storia ma la si tratteggia puntando a scene fondamentali e lasciando allo spettatore il compito di ricostruire tutto il resto.
Premesso che il più delle volte ricerco delle serie spensierate - non intese come sole commedie, ma come drama chiari dove non devo arrovellarmi la testa per comprenderne il significato - devo dire che in certi casi non ho disdegnato anche film/serie più impegnative. Gray Shelter però non è riuscita a farmi seguire un filo logico, troppi i passaggi poco chiari, troppe le perplessità anche dopo aver letto altrove possibili interpretazioni. La recitazione davvero notevole, così come la musica. Non la trovo davvero una serie scadente, anzi. Credo ci sia stato davvero un gran lavoro dietro, anche nella sceneggiatura stessa. Ma davvero non fa per me. Non solo perchè probabilmente non era ciò che stavo cercando, ma perchè pur con un "taglio" diverso non è comunque riuscita trasmettermi nulla. Un buon prodotto, immagino, ma su una frequenza diversa dalla mia.

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Completed
Vigilante
0 people found this review helpful
by Lynnea
6 days ago
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.0
Acting/Cast 8.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0
This review may contain spoilers

Ottimo ritratto dell'antieroe stratega

Desideravo vedere questa serie da parecchio tempo...Non disegno i classici eroi, ma gli antieroi mi piacciono di più. Il fascino di un personaggio che ha principi, morale e regole tutte sue, e che non sempre collimano col "buono" che va a braccetto con la giustizia e la correttezza che - talvolta con piena ipocrisia - il resto del mondo sembra inseguire. L'armatura scintillante - senza macchia! e senza paura - del principe azzurro si opacizza all'istante, al confronto!
Fin dalle prime scene ho potuto apprezzare la qualità della serie, le riprese, i dialoghi, il ritmo. Partiamo dall'unica pecca: la totale assenza di romance. Per me è un elemento un po' indispensabile, ma devo dire che ci sono state alcune - poche a dire il vero - serie talmente belle che ho un po' perdonato la mancanza. Con questo non voglio dire che pretendevo una love story che facesse da pilastro portante (come in "Healer", che ha davvero molto in comune con questa serie, dall'azione, al ritmo, al classico Badass Male Lead, solo i toni differiscono, qui nettamente più cupi e violenti), mi sarei accontentata anche di un semplice accenno di romance (come in "Vincenzo", altra serie simile con un fantastico personaggio che per sconfiggere i cattivi deve diventare piu cattivo dei cattivi). Vigilante mi ricorda molto queste due serie, tra le mie preferite. Non solo, la trama per certi versi è anche più complessa e imprevedibile: si da allo spettatore l'illusione di aver colto degli indizi, di aver capito tutto, per poi farlo cadere in pieno nel tranello. Davvero, ho cambiato idea e fatto ipotesi così tante volte durante gli episodi, con personaggi che passavano dal lato buono a quello cattivo, poi forse ancora al lato buono, per poi farmi venire nuovamente il dubbio... Ciò che serve per mantenere alta l'attenzione e la curiosità. Dicevo, la trama è complessa e il nostro Vigilante è un buon stratega (e qui non posso esimermi dal paragone con "Doctor Prisoner", dove il protagonista interpretato da Namgoong Min è un Machiavelli per eccellenza). L'attore protagonista non ha lasciato a dire il vero il segno, l'ho apprezzato ma ho avuto la sensazione sia rimasto un po' nell'indefinito, non so se è un limite dell'attore o l'esigenza di mantenere un protagonista con un basso profilo. C'è poi quello che ho soprannominato "il pazzoide", alias il suo fan numero uno, fuori come un balcone e che fino a oltre metà della serie ancora non ero riuscita a inquadrare correttamente; buona la prova della giornalista, non un concentrato di simpatia a pelle e nemmeno di empatia, ma complessivamente credibile come personaggio; infine c'è lui, Cho Heon, interpretato da un Yoo Ji Tae che non rivedevo dai tempi di Healer e che nel frattempo, oltre ai segni evidenti del decennio trascorso, si presenta decisamente irrobustito e pronto a sfoggiare una forza da Incredibile Hulk. Con i suoi due neo-acquisiti scagnozzi - due impiastri di furfanti mezzi incapaci che mi ricordano Pena e Panico, tirapiedi di Ade nel classico della Disney - direi che avremmo una squadra al completo per affrontare una seconda stagione e - chissà - infilarci dentro finalmente il tanto atteso romance. Le premesse per un sequel, scene finali comprese - ci sarebbero tutte, ma temo non sia la volontà di chi ha realizzato questa trasposizione (è un adattamento di un webtoon). Comunque sia, sequel o meno, resta davvero un gran bel drama. Consigliatissimo!

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Completed
Devilish Joy
0 people found this review helpful
by Lynnea
7 days ago
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 6.5
Acting/Cast 6.5
Music 6.5
Rewatch Value 6.5

Il potere soporifero della ripetizione a non finire....

L'intera seria ha come perno centrale l'amnesia a breve termine del protagonista. Frettoloso e un po' inverosimile l'incontro tra i due, ma soprassediamo. Il bel giovanotto è quindi vittima di un incidente e da lì parte l'effetto "reset". Come contrastare il vuoto di memoria? Ovviamente tenendo un diario dell'accaduto quotidiano, disseminando di foto e post-it le pareti di casa. Certo, può funzionare il primo giorno, e il secondo. Con un po' di pazienza anche il terzo e il quarto. Ma pensare che uno si svegli ogni mattina e abbia materialmente il tempo di rileggersi l'accaduto degli ultimi tre anni, anche no. Sorvoliamo però sull'incoerenza, del resto il drama non punta a sottoscrivere chissà quali evidenze medico-scientifiche. Tra l'altro, lui è un acclamato medico, solo di nome, però: nè nel presente nè nelle scene legate al passato l'ambientazione medica ha particolare risalto. Idem per la protagonista, inizialmente attrice di grande successo che cerca poi di tornare sulla scena... Ma, anche lì, l'attenzione allo sviluppo della sua sfera professionale scarseggia. Restano quindi lui e lei, che procedono a singhiozzo grazie all'omertà di lui. I personaggi secondari non sono più che verdure a contorno del piatto e il tema della perdita di memoria permea episodio dopo episodio... Peccato che la memoria dello spettatore, invece, funzioni benissimo, e alla lunga il meccanismo stanca. A questo punto, la soluzione migliore è un'amnesia a lungo termine, cancellando proprio la serie dalla memoria dei drama visti (e poco apprezzati).

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Completed
Queen of Tears
0 people found this review helpful
by Lynnea
7 days ago
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.0
Acting/Cast 7.5
Music 8.0
Rewatch Value 7.0
This review may contain spoilers

La ricetta imperfetta: quantità invece che qualità

Dalle premesse doveva trattarsi del capolavoro dell'anno. Dal cast stellare alla produzione, sceneggiatura, regia e via dicendo.
L'incipit è interessante: una coppia sposata - sposata per amore - ma che ormai porta avanti un matrimonio di facciata. Le carte non vengono svelate subito, qualche flashback ci mostra l'esordio della loro relazione ma resta quel misterioso gap nel mezzo, che porta lo spettatore a chiedersi come si sia giunti alla situazione presente.
Rispetto ai protagonisti, ho trovato davvero calzante la scelta di Kim Ji Won nel ruolo di Hae In: l'attrice giusta nel ruolo giusto. Una prova performante, la sua, che mi ha ricordato molto anche il personaggio che aveva interpretato in "I discendenti del sole": schietta, tagliente, carismatica, indubbiamente incisiva e affascinante. Se da una parte, ripeto, l'ho trovata perfetta per il ruolo, dall'altra mi chiedo se non manchi di versatilità (un conto è ricoprire bene un certo ruolo, un altro è saper interpretare bene solo quello). Non ho invece apprezzato il protagonista maschile: sono consapevole che sia uno degli attori tra i più acclamati, ma personalmente non sono mai riuscita ad apprezzarlo. Indubbiamente bello - come viene riconosciuto anche al personaggio che interpreta - ma sembra davvero che il suo unico punto di forza sia solo quello. Una bellezza fine a sè stessa, che manca di fascino, di espressività, di carattere e spessore. Se non sai bucare lo schermo, resti solo uno dei tanti bei volti che si perdono nella massa. Due, sostanzialmente, le sue espressioni: sorriso a 32 denti e smorfia da pianto disperato. Manca davvero una vasta gamma di emozioni che non è in grado di esprimere nè suscitare. L'altra nota dolente della serie, è aver voluto troppo. Se gli ingredienti sono di buona qualità, una ricetta ben riuscita non è quella che ne conta il numero maggiore. Tutte le tematiche possibili sono state inserite nella storia, dal fatto che si fossero già conosciuti in tenera età e che quindi si siano ritrovati, dagli spaccati accademici di quando erano adolescenti, il tema dell'amore-odio-amore, del matrimonio di apparenza, dei fraintendimenti e del non detto, del divario delle classi sociali di appartenenza, la malattia terminale, la perdita di memoria... Davvero, il troppo che stroppia. Scorrendo l'elenco delle guest star, sembra di ricalcare la stessa linea: tante, troppe comparse importanti, sempre seguendo la filosofia che "più è, meglio è". Alla lunga, l'attenzione cala, il coinvolgimento scema e non c'è più un vero elemento di traino, solo tante tematiche che si susseguono, mentre i tira e molla diventano tanti, troppi, le cartucce sono già state tutte sparate ed è sempre più difficile riagganciare l'attenzione dello spettatore. Mi aspettavo davvero una serie meritevole, durante la visione ho ridimensionato le aspettative e confidato di poterle dare almeno un 8, ma arrivata in fondo sono riuscita ad attribuirle a fatica un voto discreto, che supera la sufficienza solo grazie all'aiuto di un'ottima colonna sonora e un cameo davvero notevole, la breve incursione di Song Joong Ki nei panni di Vincenzo Cassano (e una menzione agli altri ruoli di rilievo da lui interpretati, già che viene presentato come un personaggio misterioso che forse è stato un militare delle forze speciali - Discendenti del sole - forse un erede di un conglomerato - Reborn Rich - e molto probabilmente un avvocato appartenente alla mafia, Vincenzo, appunto). Nei pochi minuti nei quali hanno condiviso la scena, il protagonista davvero è diventato il nulla cosmico rispetto alla presenza di Song Joong Ki, molto più espressivo lui in quelle poche inquadrature che l'altro in tutti i 16 episodi messi assieme. Non lo sconsiglierei, ma con un approccio cauto e non troppo carico di aspettative.

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Completed
Doctors
0 people found this review helpful
by Lynnea
9 days ago
20 of 20 episodes seen
Completed 0
Overall 6.0
Story 6.0
Acting/Cast 7.0
Music 6.5
Rewatch Value 6.0

Drama medico che si perde nell'anonimato

Doctors è - evidentemente dal titolo - un drama medico. Me ne vengono in mente diversi sul tema, ciascuno a suo modo con un taglio caratteristico. Quello che manca a questa serie, di fondo, è proprio questo. Non c'è un elemento caratterizzante, il passato difficile e turbolento della protagonista non basta a diversificare la serie dalla massa. Anche a livello del romance, la storia è davvero un po' povera. Inquadrato il passato, inquadrato il presente, tutto finisce lì. Manca di struttura e di stimoli, proprio di pensiero, oserei dire.
Rispetto alla recitazione, buona la prova della protagonista che avevo già notato in altre serie. Lui, invece, insopportabile, infila il sorriso praticamente in ogni scena, anche dove proprio risulta fuori luogo. I personaggi secondari non sono particolarmente degni di nota, del resto non c'è chissà quale attenzione a tratteggiarli e a farli emergere nella loro individualità. Dovesse venirmi la voglia di rivedere un drama medico, insomma, sono altri i titoli che andrei a rispolverare.

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Completed
Love by Chance
0 people found this review helpful
by Lynnea
10 days ago
14 of 14 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 6.5
Acting/Cast 7.5
Music 7.0
Rewatch Value 6.0
This review may contain spoilers
Valutazione e recensione valgono sia per la serie che per il suo sequel. Una BL dalla classica impostazione accademica, con una pairing principale che funziona per metà: la metà valida è data dal personaggio di Ae, davvero ben costruito nella parte iniziale della serie. Interessante l'evoluzione del suo personaggio e come viva il suo rapporto con Pete e il graduale processo di comprensione dei propri sentimenti nei confronti dell'altro ragazzo. Caratterialmente non viene stravolto, ed è una cosa che ho davvero molto apprezzato. Anche Pete, suo malgrado, resta coerente dall'inizio alla fine...ma lo dico in modo negativo, perchè l'ho trovato un personaggio davvero piatto e inconsistente, al limite dell'irritante: una piantina grassa che non ha un pensiero suo, non prende una posizione che sia una. Oltre alla coppia principale, c'è poi un pairing secondario, che nella prima serie per certi versi mi aveva affascinata più dei protagonisti. Trattasi di Tin e Can, insoliti ma accattivanti, che lontanamente - ma molto, molto lontanamente - un po' mi ricordavano uno dei miei pairing preferiti (Win/Team di UWMA e protagonisti del sequel Hemp Rope/Between Us). Peccato per il sequel, sì dedicato a loro, ma che per i primi 7 episodi ripercorre quanto già accaduto nella prima serie, cercando di offrire angolazioni diverse ma creando non poche discrepanze con le scene originali, e i restanti 7 episodi vedono tutti i lati positivi del duo disperdersi piano piano per terminare nella coppietta degna del più classico e melenso cliché. Un'opportunità persa, dunque. Concludendo, una serie che tra le basi qualcosa aveva azzeccato (il personaggio di Ae e il match Tin/Can) ma che oltre a non sfruttare il potenziale finisce anche per perderlo per strada. Peccato.

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My Little Happiness
0 people found this review helpful
by Lynnea
10 days ago
28 of 28 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.0
Acting/Cast 8.0
Music 8.0
Rewatch Value 7.0

Una serie piacevole ma troppo allungata

Storia carina, non nuova ma complessivamente apprezzabile. Amici d'infanzia che si ritrovano in età adulta, lui che attende lei da tutta la vita, lei che non lo riconosce subito. Ambientazione legale-medico-sanitaria ben rappresentata. Attori tutto sommato bravi, pairing secondario oltre al principale. Love story sicuramente presente, molti baci ma nulla di più.
Cosa manca? Principalmente, l'ostacolo. E' una serie la cui trama punta al 95% sulla storia d'amore, al di là dei primi episodi dove si ritrovano e, più avanti, riconoscono (pur in tempi diversi), poi lo sviluppo sostanzialmente termina lì. Tolto qualche screzio dovuto alla gelosia, davvero la coppia perde di attrattiva e si trascina per il resto della serie, che conta in totale ben 28 episodi. Ne sarebbero bastati la metà, decisamente. Vero che, mentre l'ormai consolidata coppia principale procede a ritmo di crociera con un celo quasi perennemente sereno, emerge la coppia secondaria, a mio avviso forse più interessante della principale. E' un pairing con un'evoluzione più turbolenta e sofferta, che ho apprezzato molto ma che nel finale si è un po' "spento". Un difetto che riconosco a molte serie è quella di creare una coppia accattivante all'inizio ma che, raggiunto l'equilibrio che si trascinerà fino all'happy ending, perdono carattere e divetano piatte, disperdendo tutta la verve iniziale. Altri personaggi secondari presenti ma come un contorno al piatto principale, senza la volontà di analizzarli più a fondo. Non è quella serie che mi resterà impressa nella memoria o che vorrò rivedere, ma nemmeno quella che annovererò tra i flop o i disastri totali. Senza infamia e senza lode, insomma.

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Completed
You're All Surrounded
0 people found this review helpful
by Lynnea
17 days ago
20 of 20 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.5
Acting/Cast 8.0
Music 7.0
Rewatch Value 7.5
Un buon drama che mescola il genere poliziesco, d'azione e una punta di romance. Non parlerei di protagonisti ma piuttosto di una squadra protagonista, con ruoli ben delineati e personaggi interessanti. L'idea di base non è originalissima: c'è un caso passato irrisolto che viene ripreso nel presente, dove tutto non è ciò che sembra e ciò che sembra a volte trae in inganno. Ci sono connessioni tra le varie figure che via via vengono alla luce, ci sono enigmi, indizi e moventi che si rincorrono e si fanno rincorrere. Non manca il taglio drammatico, e lì qualche lacrima - lo ammetto - mi è sfuggita. Il ritmo è buono, non sempre incalzante. Non la definirei una serie che mi rimarrà impressa nella memoria o che correrei a inserire nella top ten, ma non rimpiango il tempo dedicatole. Una buona visione, dunque.

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Completed
Stay with Me
0 people found this review helpful
by Lynnea
26 days ago
24 of 24 episodes seen
Completed 0
Overall 9.0
Story 9.0
Acting/Cast 9.0
Music 9.0
Rewatch Value 8.0

Un vero gioiello nato come remake di una serie che era l'esatto opposto

Difficile spiegare i molteplici aspetti che mi hanno stupita - in positivo - di questa serie. Quando ho letto la trama ho avuto la sensazione di un "de ja vù": Resta con me è in effetti il remake di un altro drama made in China, risalente a una decina di anni fa e intitolato "Addicted". Una serie che ho visto un po' di tempo fa e che mi era andata proprio di traverso, volta alla ribellione assoluta, non solo verso la censura dei drama cinesi ma anche nei confronti del sano buonsenso, e il risultato era stato un drama malsano e tossico, diseducativo e per nulla coinvolgente, che nel concreto più che terminare con una prima stagione sembrava essere stato opportunamente interrotto. Quante volte davanti a serie con buon potenziale ma risultato più che deludente mi sono detta "ah, se la rifacessero da capo come si deve...". Ecco, "Resta con me" fa proprio quello. Riparte da zero con idee più chiare e più pulite, e ci aggiunge un notevole salto di qualità. Gli attori protagonisti sono davvero convincenti (quelli di Addicted avevano anche un'età che stonava con il contesto scolastico), la trama è ricca, la storia dentro la quale i personaggi ritagliano il proprio spazio è ben delineata, scorre con naturalezza e coerenza, mantenendo viva l'attenzione dello spettatore. Non ci sono passaggi lasciati al caso, scene forzate ma senza senso, al contrario. E' un drama che presenta spaccati originali, ricco di spunti non scontati. Il secondo aspetto che tanto ho apprezzato di questo drama è l'importanza dei personaggi: non ci sono due protagonisti e poi un gruppetto di figure a contorno, bensì personaggi tutti importanti a modo loro, principali o secondari che siano. Sono ben tratteggiati e danno veramente un valore aggiunto alla trama, fondamentali per portare avanti la tematica della famiglia, aspetto davvero sentito e ben gestito. Tutto questo lo si riscontra già all'inizio, nella sigla, a mio avviso bellissima. Dei tanti pregi di questo drama, però, il migliore in assoluto è quello che proprio non avrei mai immaginato: il drama, più che una storia BL, sembra puntare a una Bromance. Solo verso la fine ci sono passaggi che, in maniera davvero velata, possiamo ricondurre a una BL. Paradossalmente, l'impatto emotivo è davvero fortissimo. Non avevo davvero messo in conto una tale capacità di coinvolgere ed emozionare, tutto grazie a gesti e parole e sguardi studiati - mai sdolcinati, mai fuori luogo, mai eccessivi - ma che davvero riescono a esprimere un sentimento molto forte e intenso. Il tutto senza scene esplicite, baci mozzafiato, o che altro...credo sia un'impresa davvero ardua. Sostanzialmente, potrei definirla come la meno BL tra le BL ma quella che più mi ha emozionata. Sembra contraddittorio ma è davvero prova della grande qualità di questa seria. L'unica pecca è il finale, aperto e con questioni palesemente in sospeso. L'avrei anche perdonato in attesa del meritato e dovuto sequel ma, purtroppo, ho letto che la prospettiva di una seconda stagione è sfumata. Davvero un peccato, se c'era una serie che meritava era questa. Però, anche con questa nota di amarezza, non me la sento di penalizzare il giudizio sulla serie in sé, che rappresenta a mio avviso una delle migliori BL in circolazione.

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Completed
HIStory3: Trapped
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by Lynnea
27 days ago
20 of 20 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 6.0
Acting/Cast 7.0
Music 7.0
Rewatch Value 6.5

KinnPorsche2...bella l'idea sulla carta, pessimo il risultato nel concreto

Che dire... Una serie che mi ha fatto rivivere - purtroppo - la triste esperienza di KinnPorsche. Buona l'idea di base, un protagonista che è a capo di una banda criminale non lo si rifiuta mai, anzi. Che l'altro protagonista fosse un poliziotto, era una bella novità.
Dicevo, sulla carta molto bella, ma lo sviluppo concreto è tutta un'altra cosa. Partiamo dai personaggi principali: Tang Yi viene dipinto come un gangster dall'animo innocente, e già qui non ci siamo. Puoi essere buono nel senso di essere un cattivo che se la prende con i cattivi - per citare ancora il caro Vincenzo - ma pur sempre cattivo (anche nel senso buono) rimani. Shao Fei invece è proprio irritante, una macchietta fastidiosa e inconsistente. Mi vengono in mente almeno dieci personaggi nel ruolo di detective di altri drama che sono più seri e credibili di lui, e dico dieci senza fare troppa fatica. Flop sulla caratterizzazione dei personaggi, dunque. Ma passiamo alla trama. Plot? What plot? Qui è proprio il caso di dirlo... Non so se è peggio non avere una trama - come in alcune serie in cui tutto è in funzione della coppia protagonista - o avere una trama che grida all'incoerenza. Qui sono stati legati assieme elementi sparsi del mondo criminale, in un susseguirsi raffazzonato che mira a fare da storia, ma che di fatto è un insieme di passaggi sconclusionati e senza senso. Non c'è filo logico, i fatti potrebbero essere rimescolati in ordine sparso, che tanto la credibilità resterebbe la stessa. Non si capisce perchè certe scelte vengano fatte dopo quando si potevano fare prima, perchè certe ovvie soluzioni non vengono prese in considerazione... La storia, dunque, è un altro flop.
La dinamica di coppia, se possibile, da poi il colpo di grazia, unendo la pessima caratterizzazione dei personaggi a scene appositamente allestite, con il risultato di offrire siparietti stucchevoli di cui davvero non si sente il bisogno. Se nei primissimi episodi i toni sono ancora accettabili, in quelli successivi c'è proprio un'escalation glicemica, dove le pistole vengono sostituite dai mestoli da cucina, le minacce a sangue freddo diventano melensaggini con il cuore di panna e gli sguardi truci prendono la forma di occhi a cuoricino. Esattamente con in KinnPorsche. Di questo passo mi chiedo se riuscirò mai a vedere una BL ambientata nello spietato mondo criminale strutturata come si deve... Di certo, non è HIStory3: Trapped.

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Completed
More Than Friends
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by Lynnea
30 days ago
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 6.0
Story 6.0
Acting/Cast 6.0
Music 6.0
Rewatch Value 6.0
This review may contain spoilers

Una serie che mette sul piatto il "poco" e il "già visto", tirandolo per le lunghe

Occorre armarsi di una buona dose di tolleranza e tanta pazienza prima di iniziare a guardare questa serie. Quando assegno valutazioni alte a drama senza pretese e che sanno di già visto - cliché compresi - lo faccio perchè comunque fatti molto bene e quindi coinvolgenti da guardare. Quelle alte valutazioni acquisiscono senso se paragonate a di serie come "More than friends", che si pongono gli stessi semplici obiettivi ma non raggiungono nemmeno quelli.
Tutto già visto, ma gestito anche male. Ci sono solo 16 episodi - davvero tanti, troppi in questo caso - in cui lui, lei (e a volte anche l'altro) si rincorrono a vicenda. Quando a lei piace lui, a lui non piace lei. Quando anche a lui piace lei, a lei forse piace un altro. Quando lei ci ripensa, poi lui va via. Quando lei va oltre, lui torna indietro. E via così...per ben sedici episodi, nessuno - purtroppo - escluso.
Ripeto, mi va bene il già visto, ma con l'aggiunta di nuovi dettagli, qualche elemento caratterizzante e stimolante, non si chiede molto. Invece questa serie si concentra unicamente sull'improbabile triangolo amoroso e le varie rincorse tra di loro.
In virtù di un paio di scene comunque emozionanti, non tolgo la sufficienza. Ma non vado davvero oltre.

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