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Ma almeno mi sono potuta godere questo bellissimo film, remake dell’omonimo film, sempre coreano, del 2000.
La storia parla di due ragazzi che riescono a comunicare tramite una radio, ma capiranno ben presto che lui vive nel 1999 e lei ai giorni nostri.
Ottimale la scelta della regista Eun-young Seo di usare tonalità di colore diverso per le due epoche, in modo da far comprendere al meglio lo spettatore.
Nella prima parte del film sembrerebbe proprio la classica storia tenera e delicata; ma a circa metà visione, succede l’inaspettato con uno straordinario colpo di scena. Il racconto conserverà la sua dolcezza, ma cambierà direzione.
Straordinario Jin-goo Yeo nel ruolo del protagonista che riesce a trasmettere tutte le emozioni provate dal suo personaggio: mi ha fatto commuovere tantissimo nella scena finale del film.
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Ed è così che i protagonisti, come del resto abbiamo fatto noi nel periodo del "COVID", si inventano nuovi modi per fare una rimpatriata fra ex compagni di scuola, conoscere nuove persone, parlare con qualcuno, e anche truffare le persone.
Sono racconti che si soffermano soprattutto sull’impatto psicologico che ha avuto nelle persone questo virus, ma, più di tutto, il distanziamento sociale; perché, dopotutto, qualcuno si è ritrovato in completa solitudine ad affrontare tutto questo, qualcuno senza casa, qualcun altro senza lavoro. Sono storie che fanno riflettere su valori come amicizia, l’amore, la solidarietà e la necessità di contatto umano.
In tutte e quattro troviamo come protagonista la bravissima attrice Nahana che interpreta personaggi diversi, come a voler significare che ognuna di loro potremmo essere noi.
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This review may contain spoilers
"Boku mo Aitsu mo Shinrodesu" è uno speciale di un’ora veramente dolcissimo: breve, leggero e scorrevole, ma comunque con una bella tematica dietro, ovvero l’accettazione dell’omosessualità da parte della famiglia e degli amici. Certo, il pretesto è un po’ impensabile perché Ryosuke organizza il matrimonio con Mizuki senza aver prima fatto coming-out con la propria famiglia. Provate solo a immaginale la faccia del padre quando capisce che non sposerà una donna!Proprio quando sembra che non ci sia altra soluzione se non quella di annullare il matrimonio, l’aiuto di parenti e amici farà sì che emerga ciò che è veramente importante, ovvero l’amore che unisce i due protagonisti.
Bellissimo il discorso finale del padre di Ryosuke che sfrutta un parallelismo con il suo lavoro; infatti, in passato, si è occupato dell’inquinamento delle acque marine e ripulendole, il mare è diventato più blu, ma di un’unica tonalità. Ma erano proprio le sfumature a renderlo meraviglioso e così come per il mare, questo discorso vale anche per le persone di cui vanno accettate tutte le sfumature che le rendono uniche.
Questo speciale ha solo un piccolo difetto: è troppo corto! Avrei voluto vedere qualche flashback in più che mostrasse la storia dei due sposini!
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La storia ricalca fedelmente il manga da cui è tratto, anche se per ragioni di tempistiche, la narrazione risulta più frettolosa, incentrandosi quasi interamente sulla coppia principale. Le parti fondamentali sono state però riportate con molta cura.
Gli attori sono riusciti a calarsi benissimo nei propri personaggi. Quello che mi ha convinto meno è stato Sanari, nel ruolo di Mafuyu, ma non è una cosa così negativa, anzi: sono riuscita a concentrarmi di più nel personaggio di Uenoyama, cogliendo così tutte le sfaccettature del suo carattere.
In definitiva un buon live-action, da non farsi sfuggire, soprattutto se si adora l'opera originale!
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"Your Eyes Tell" è un remake giapponese del film coreano "Always", del 2011.
Non è sicuramente semplice fare un remake, figuriamoci di questo famoso movie.
La versione giapponese risulta meno drammatica, più pacata, ma non per questo meno intensa, anzi.
Il merito va anche ai due bravissimi attori, Yokohama Ryusei e Yoshitaka Yuriko.
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Rispetto al manga e al movie, il drama è molto meno roseo e spensierato, ma è molto più realistico, che non per forza deve essere una critica, anzi... il messaggio arriva più diretto!
Non poche sono le differenze rispetto al cartaceo, ma non incidono molto nella storia; fanno in modo che l'episodi scorrano in maniera migliore e che uno tiri l'altro.
Matsuzaka Tori è veramente una garanzia e ha saputo interpretare al meglio il suo personaggio.
Perdono il fatto che abbiano trasformato Chako in un cane solo perchè è pucciosissimo, anche se non capisco come un adorabile piccolo cagnetto con le zampe da funko POP potesse uscire dalla finestra del bagno, per quanto bassa potesse essere.
Il drama non copre comunque tutto l'arco narrativo del manga, quindi consiglio comunque l'acquisto del cartaceo.
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Il drama è raccontato dal loro punto di vista, molto diverso da quello della società che invece li giudica e non pensa che il loro sia amore, ma solo una tresca. Uno spaccato di società veramente diverso da quello presentato di solito nei k-drama. Non posso che consigliarlo!
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Un appunto particolare va all'attore che interpreta Yu: Yoshizawa Ryo è stato perfetto in questo ruolo.
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Sicuramente è anche merito dei bravissimi attori che hanno interpretato i protagonisti: Yamazaki Kento aveva già recitato in ruoli simili, quindi non mi ha stupito più di tanto la sua bravura. Molto dolce e tenera è stata l'interpretazione di Kawaguchi Haruna, veramente azzeccata in questo ruolo!
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Oltre alla trama e agli effetti speciali neppure le attrici si salvano secondo me.
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Un giorno come un altro, al nostro protagonista viene diagnosticato un tumore al cervello: non ha molto da vivere ormai. La sera stessa gli appare il diavolo davanti, ma non è rosso con le corna e forcone, ma una versione un po' bizzarra di se stesso. Gli propone uno scambio: un giorno di vita in più in cambio di qualcosa da far scomparire. Cominciano così a scomparire i cinema, gli orologi, i telefoni, fino a ché il diavolo non gli propone di far scomparire i gatti...
Ma come sarà il mondo senza questi oggetti? Una bellissima riflessione sulla vita e sull'importanza di cose che sembrano all'apparenza insignificanti...
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