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dawnraptor

Italy

dawnraptor

Italy
Completed
Be My Cat
1 people found this review helpful
Jun 2, 2022
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.5
Acting/Cast 8.5
Music 8.0
Rewatch Value 7.0

Commediola molto gradevole

Commedia frizzante, molto ben recitata dagli attori principali, compresi i gatti. Gli amanti dei felini non potranno che adorare quest'opera. E' un drama peso piuma, fatto apposta per ridere, e si ride parecchio, di gusto. Intendiamoci, niente di nuovo sotto il sole, ma niente fatto con garbo, e splendidamente interpretato dalla coppia principale.

Specialmente Xiao Kai Zhong è riuscito a calarsi nella parte del "principe gatto" altezzoso pigro e scostante ma, sotto sotto, affezionato alla sua padrona, in maniera eccelsa, complici anche i tratti del suo viso particolarmente adatti al ruolo. Tian Xi Wei ha anch'essa contribuito molto alla buona riuscita, interpretando splendidamente il suo ruolo di ragazza spumeggiante, un po' egoista, insicura, ma alla fine molto innamorata. Ottima interpretazione di entrambi, con una menzione per Zhang Guan Sen, convincente spalla del generale Miao, mentre Sun Xi Zhi, fratello minore del protagonista e rivale in amore, purtroppo poco pervenuto.

Abbiamo detto che è un peso piuma, quindi non possiamo aspettarci il meglio dalla trama. Né ci sono risparmiati diversi momenti "cringe", dove l'umorismo, ahimè, appare involontario. L'apparenza dei cattivissimi della serie lascia un po' a desiderare, in effetti, ma è superabile, così come gli effetti non troppo speciali. Sappiamo già che fa parte del pacchetto della maggior parte delle opere. Meno superabile è l'uso disinvolto che viene spesso fatto delle abilità e limitazioni del generale Miao. Le sue peculiarità, specie nella seconda parte del drama, sono spesso poco coerenti con le premesse. Il set di regole che governa le sfere e le loro proprietà sembra a volte piegarsi alle necessità della trama. Peccato. E' l'unico motivo, assieme al cast secondario piuttosto dimenticabile, per cui ho tenuto il punteggio sul molto buono anziché sull'ottimo.

Questa breve serie è una sciocchezza, fatta probabilmente con pochi mezzi, e senza tante pretese, ma svolge ottimamente il suo compito che è di farci ridere e, nel finale, anche commuovere. Non è fatta per offrirci un world building convincente o la totale coerenza. Il lieto fine, in un lavoro del genere, è d'obbligo.

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Completed
Joy of Life
1 people found this review helpful
May 21, 2022
46 of 46 episodes seen
Completed 0
Overall 10
Story 10
Acting/Cast 10
Music 9.0
Rewatch Value 9.5

L'unico difetto è che è solo la prima stagione.

Prima cosa in assoluto: questa è solo la prima stagione di una serie di tre. La seconda dovrebbe essere più o meno in lavorazione (novembre 2021). Ciò per sottolineare, subito, che il finale della serie ci lascia con un colpo di scena pesante e una suspense intollerabile.
Detto questo, un drama magnifico, a partire dagli attori. Tendo a non soffermarmi troppo sulle attrici, sono donna, in fondo, ma gli attori sono praticamente tutti bellissimi e molto bravi. Zhang Ruo Yun ti prende a poco a poco… Inizialmente non mi entusiasmava, ma nel giro di pochi episodi mi ha completamente catturato. Tutti i vari comprimari e secondari fanno un lavoro egregio, ma chi venisse qui per Xiao Zhan sappia che lo si vede solo nelle ultime puntate e il suo personaggio non è dei più simpatici.
Ho apprezzato particolarmente la storia, che non conosce praticamente momenti di noia, e in una serie così lunga è dire molto. In questo isekai ci sono intrighi, lotte, colpi di scena, sospetti accuratamente nutriti, rivelazioni: c’è di tutto e di più. Poco romanticismo, e non se ne sente la mancanza. I risvolti personali di molti personaggi vengono abbondantemente sviscerati. Soprattutto, non esistono buoni e cattivi monodimensionali: di tutti vengono forniti molti tratti caratteriali e le circostanze che li hanno resi come sono. Un paio di antagonisti sono resi così umanamente che quasi si farebbe il tifo per loro. Quasi.
Personalmente ho trovato che l’unica parte debole della serie fosse la relazione della coppia principale. La protagonista ha poco spazio, un personaggio piuttosto noioso e monocorde, e nella seconda parte del drama, quando l’azione si sposta, sparisce completamente. Magari tornerà nella seconda stagione e le daranno un percorso di crescita. Intanto, ci ricordano che esiste perché ogni tanto il protagonista ripete di essere innamorato di lei.
A parte ciò, una cinematografia magnifica, con riprese da angolature particolari, movimenti della macchina da presa molto ben studiati, con scenografie magnifiche e costumi splendidi: il tutto è una gioia per gli occhi. Anche la musica di background ha momenti ispirati, pur se le sigle si lasciano dimenticare in fretta.
In sunto, un’opera il cui unico, vero difetto è di lasciarci col fiato sospeso. Non sono il tipo che ben convive con la curiosità: penso che andrò a cercarmi l’opera da cui è tratto.

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Completed
Weak Hero Class 1
1 people found this review helpful
Mar 14, 2023
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.5
Acting/Cast 9.5
Music 9.5
Rewatch Value 9.0
Che il bullismo nelle scuole sia un problema ovunque, è cosa risaputa. Non stupisce più che se ne parli, ma forse accade più di rado che l’argomento diventi asse portante, ai limiti della monomania, di un intero drama.

Tratto dal webtoon “Weak Hero” di SeoPass e Kim Jin Seok, di cui sarebbe una specie di prequel, questo drama in 8 episodi da 40 minuti ciascuno è un concentrato di violenze brutali, che può essere guardato su diversi livelli.

In estrema sintesi, possiamo dire che Yeon Shi Eun, uno studente modello minuto e apparentemente poco atletico, si trova a battersi contro compagni prepotenti e piccoli delinquenti con astuzia, intelligenza e uso di armi non convenzionali (da ora in poi, in casa mia solo biro statiche, quelle a punta retrattile sono bandite). Apparentemente apatico e dedito completamente allo studio, si apre però con Soo Ho, un ragazzone abile combattente, e con Beom Seok, anche lui vittima di bullismo e di un padre potente e abusivo. Le iniziali vittorie, però, saranno vanificate da piccoli screzi all’interno del gruppo che, gonfiati al di là di ogni proporzione, finiranno per sfociare in tragedia.

Quello che ci viene presentato, fin da subito, è un ambiente scolastico malsano, dove una piccola cricca di prepotenti si fa branco per divertimento, per sfogare le proprie frustrazioni, per delirio di onnipotenza o, semplicemente, per invidia: il capobranco che ottiene il terzo premio in matematica vuole farla pagare al protagonista, Shi Eun, che è arrivato primo. Costui si aggira con occhi spenti e faccia apatica, chiuso nella sua bolla di studio e auricolari ma, dopo aver richiesto invano di essere lasciato in pace, se attaccato reagirà con violenza e astuzia, usando le nozioni imparate, la psicologia, e ogni mezzo a portata di mano. Il bullo costringe Beom Seok a drogare Shi Eun per fargli sbagliare un esame, ma le cose non vanno proprio come previsto. Così il capobranco, frustrato e umiliato, mette in mezzo un cugino semi-delinquente coi muscoli, ma anche Shi Eun si appella all’atletico Soo Ho, e allora si intromette un piccolo malvivente di quartiere, e poi…

Da un sassolino è nata una frana rovinosa che rischia di trascinare tutto con sé. In questa lotta dei ragazzi contro altri ragazzi e contro un piccolo capoccione, la polizia ha inizialmente poca importanza: già stupisce che intervenga quando chiamata, però poi, almeno in principio, non può procedere per mancanza di prove e i ragazzi, ancora una volta, sono lasciati a cavarsela da soli fin quasi alla fine.

L’assenza o lo scarso aiuto degli adulti sono un tema ricorrente. Parte dei combattimenti avviene a scuola, ma non c’è mai un insegnante in classe o, se c’è, non si intromette, addirittura esce, e ci si aspetta che torni coi rinforzi ma… no. Intanto, mentre si consumano scontri feroci, i compagni si accalcano alle pareti senza intervenire in alcun modo. E ogni tanto qualcuno va all’ospedale ma, per vari plausibili motivi, nessuno finisce mai nei guai con la giustizia.

Ma quando poi i nostri tornano malconci a casa, cosa trovano? Shi Eun ha una madre assente che fa l’insegnante e che vede praticamente solo nelle lezioni online e un padre a cui pare interessi solo sapere che arriva primo nelle gare scolastiche. Soo Ho vive con la nonna e lavora duro per mantenersi, tanto che di giorno dorme in classe. Beom Seok ha un padre adottivo che lo picchia e lo bastona con una mazza a golf, oltre ai vecchi compagni di scuola che non aspettano altro che di riempirlo ancora di botte. Molti ragazzini vengono sfruttati da un piccolo delinquente, che prima li irretisce con un giro di scommesse truccate e poi li sfrutta. Le situazioni descritte sono di disagio anche pesante e raccontano di giovani vite che non sembrano avere un posto per tirare il fiato. Lo spettatore ansima con loro.

In questo girone infernale, che dà sì l’impressione di essere un po’ esagerato, ma per certi versi forse neanche troppo, il vissuto dei vari personaggi, le motivazioni che li spingono, le molle neanche tanto nascoste che li fanno scattare, tutto è sciorinato davanti ai nostri occhi senza maschere e senza veli, in tutta la sua bruttura.

Weak hero Shi Eun non è debole. Non è neppure un eroe. Non sarebbe neppure particolarmente violento. E’ solo un ragazzo che avrebbe voluto a continuare a rimanere isolato a studiare, chiuso nella sua apatica bolla di auricolari e libri, e che più volte ha chiesto agli aguzzini di smettere. Inutilmente. Guardati dall’ira della persona paziente... Tanto più appaiono spenti gli occhi di Shi Eun in principio, quanto più energico e squilibrato appare alla fine quando, in un crescendo di disagio, ripicche, rivalità, vendette, agguati, violenze sempre più selvagge, si consuma una tragedia annunciata.

Fermati. Questa esortazione, più volte pronunciata da diversi personaggi, è sempre caduta su orecchie sorde. Soo Ho, il ragazzone ex lottatore, saggio e di buon cuore, non avrebbe certo voluto combattere fino alla fine. Lo stesso Beom Seok, talmente vittimizzato in ogni circostanza da non riuscire nemmeno più a riconoscere gli amici dai nemici, sicuramente avrebbe preferito vivere una vita più tranquilla. L’unico ragazzo che davvero non si può comprendere e perdonare è Jeon Young Bin, il capobranco che perpetua la spirale di violenze sempre più terribili perché non riesce ad accettare di essere, ogni volta, sconfitto.

Ma sarebbe sbagliato addossare a lui tutta la colpa. I genitori che non lo puniscono a dovere nemmeno dopo che è stato beccato con una droga pericolosissima e mettono tutto a tacere, non hanno colpe? Il potente padre adottivo di Beom Seok, che lo umilia e lo pesta continuamente, è innocente? I genitori assenti o troppo impegnati per curarsi della quotidianità dei figli sono incolpevoli? L’intero sistema scolastico che non sorveglia e che, salvo rari casi, gira la faccia dall’altra parte, accontentandosi di un rispetto di facciata e di un riscontro numerico per catalogare i ragazzi, è esente dal peccato?
Pur nella sua esagerazione, l’intera vicenda può essere interpretata come un urlo di denuncia non solo contro la violenza e il bullismo ma, e soprattutto, verso l’assenza, se non la connivenza, degli adulti che tali comportamenti dovrebbero reprimere e scoraggiare.

Resta da parlare degli attori. Ebbene, uno dei motivi per cui Weak Hero Class 1 è così sconvolgente, è proprio la performance degli attori, che non sembrano nemmeno recitare. L’atmosfera è spietata, la tensione continua, i visi, gli occhi, i gesti, le posture: tutto sembra vero. Le spalle e i personaggi secondari hanno recitato ad un buon livello e Park Ji Hoon, nell’interpretare il protagonista, ha fatto un lavoro magistrale, ma anche il Soo Ho di Choi Hyun Wook e il Beom Seok, interpretato da Hong Kyung, tengono agevolmente il passo. Le interazioni fra questi tre personaggi sono molto ben sviluppate e la crescita dell’amicizia fra Shi Eun e Soo Ho viene ben esplorata. Un commento musicale più che adeguato, con l’opening [i]Hero[/i] di Meego a fare da apripista a un’esplosione di emozioni, e una cinematografia sapiente, completano l’opera di demolizione che questo drama farà della vostra tranquillità.

Per quanto mi riguarda, ne vale la pena.

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Completed
Love Like the Galaxy: Part 2
1 people found this review helpful
Sep 17, 2022
29 of 29 episodes seen
Completed 0
Overall 9.0
Story 9.0
Acting/Cast 10
Music 10
Rewatch Value 8.0

Cede un po' negli ultimi episodi, ma in generale magnifico

Le mie recensioni non sono mai professionali, perché non ho alcuna esperienza nel mondo dello spettacolo. Posso solo dire cosa mi piace e cosa no, e qui di cose da farmi piacere ne ho trovate tante. Tante, ma non tutte.
Premesso che si tratta di una chiacchierata per l’intero drama, senza distinguere tra prima e seconda stagione, la prima cosa che salta agli occhi è la perizia artistica del comparto tecnico. Dalle curatissime ambientazioni, ai costumi, alle acconciature, passando per le luci, le inquadrature, gli stacchi, le transizioni, la qualità dei combattimenti, le acrobazie (spesso eseguite dagli attori principali, non da stunt!), tutto grida qualità di massimo livello. Tanto di cappello al comparto tecnico/registico che ci ha regalato cotanta gioia per gli occhi.
Altrettanta, se non di più, è la gioia per l’interpretazione che il cast ha saputo dare. L’intero cast è stato splendidamente scelto e diretto, e ha recitato per la massima parte in modo mirabile, dalle comparse ai protagonisti principali. L’unico difetto che ho potuto trovare, a livello di recitazione, è stato in alcune scene di pianto a occhi asciutti. Ma anche lì, sarebbe bastato mettere due goccine prima del cambio di inquadratura, come probabilmente è stato fatto per altri, quindi è veramente colpa dell’attrice?
Zhao Lusi sta crescendo bene. La adoro e sono abituata a vederla in parti brillanti, in cui veramente eccelle, e inizialmente pareva fosse così anche qui. E invece, che attrice drammatica! E’ riuscita a consegnare alle emozioni del pubblico un personaggio complesso e contraddittorio, depresso e ribelle, affamato d’amore e orgoglioso, intelligente e ingenuo, vendicativo e affettuoso. Non dimentichiamo che ha solo 23 anni.
Ma chi veramente mi ha rubato il fiato è Leo Wu. Sono ormai lontani i tempi di Nirvana in fire, quando già interpretava Fei Liu in maniera eccellente. Per forza: questo ragazzo di soli 22 anni recita almeno da quando ne aveva 7, una filmografia impressionante già alla sua giovanissima età. E si vede, eccome! In questo drama è riuscito a esprimersi a un livello che non avrei mai potuto nemmeno immaginare, nemmeno dopo averlo amato in The long ballad. Siamo veramente oltre, le microespressioni di Leo sono qualcosa di sublime. La devozione, la furia, la disperazione, lo squilibrio che riesce ad esprimere anche solo con gli occhi sono da manuale e oltre, perché sono filtrati dalla sua personalità e dal suo mobilissimo viso. Un viso che, diciamocelo, non ha una bellezza classica, ma che proprio per questo manifesta una virilità e un fascino duraturi e profondi. Aggiungiamoci un corpo statuario e chiudiamo il cerchio. L’unico appunto che posso fare a Leo è il suo modo di camminare un po’ teso. Ma vogliamo parlare della fisicità delle sue acrobazie?
La performance degli attori, splendidamente costumata, ambientata e diretta, è ancor più accentuata da un commento musicale incredibile. Già The long ballad aveva una serie di melodie e canzoni fuori dell’ordinario, ma qui, pur senza avere Charlie Zhou Shen, troviamo tutta una serie di musiche di sottofondo che fanno a gara nel sottolineare le scene più pregnanti del drama. E ce ne sono a iosa.
Finiti gli apprezzamenti entusiastici, occorre rimarcare come Love like the galaxy sia un drama che si focalizza, almeno in parte, sul passaggio dall’infanzia all’età adulta, con la presa di coscienza del fatto che esista un mondo al di fuori della nostra personalissima percezione del nostro ego. Comprendere le motivazioni di chi ci sta di fronte è fondamentale per capire noi stessi, anche se queste motivazioni sono tenute nascoste o espresse nel modo più sbagliato.
In quest’ottica, il personaggio di Cheng Shaoshang ha bisogno di gran parte dei 56 episodi per crescere e superare i danni apportati alla sua psiche da un’infanzia in cui fu trascurata e lasciata a se stessa a crescere come un’erbaccia. E’ vero, commette spesso gli stessi errori, è orgogliosa e difficile al perdono, ma non si può mettere in relazione la sua età anagrafica (all’inizio ha 15 anni) rispetto alle sue coetanee, che sono state seguite ed educate. Poi, se vogliamo fare un confronto, buona parte di quelle signorine di buona famiglia è cresciuta molto peggio di lei. Certo, bisogna prendere come atto di fede che possa permettersi di fare il predicozzo a tutti senza mai subirne le conseguenze. E’ sempre dappertutto più del prezzemolo e, diciamocelo, il prezzemolo non sta bene proprio con tutto.
Curioso che, secondo il libro da cui è tratta la storia, Cheng Shaoshang sarebbe una ragazza moderna la cui anima viene trasportata nella protagonista quando, all’inizio, è malata/morente nella capanna lontano da casa. Gli aneliti di libertà e autodeterminazione che prova e le sue competenze tecniche sarebbero in quel caso molto più spiegabili rispetto a quello che si vede nel drama, con buona pace di tutti i commentatori misogini. Chissà perché hanno completamente cassato il lato isekai di questa storia.
Zisheng è un personaggio molto tormentato. La sua infanzia più che difficile l’ha reso una macchina da guerra e da vendetta, pur senza cancellare del tutto il suo lato romantico. L’amore per Cheng Shaoshang gli mette un po’ i bastoni fra le ruote, lo svolgersi delle vicende lo costringe a scelte quasi impossibili, per cui oltre a essere incolpato da tutti si autoflagella. Ma la sua lealtà e il suo amore sono incrollabili, un uomo veramente tutto d’un pezzo.
Chi mi ha davvero stupito è la famiglia imperiale, molto rilassata e per certi versi giocosa, rispetto a tante altre già viste in altri lavori, una famiglia in cui, contrariamente al solito, c’è amore e rispetto. Inaudito.
Sappiamo che il focus di questa produzione non sono le grandi imprese guerriere anche perché le battaglie che ci vengono presentate sono in realtà poco più di scaramucce. Ben poche volte ci viene presentato un vero esercito, molto più spesso ci si scontra fra drappelli di opposte fazioni. I combattimenti sono però molto ben coreografati. Ma ancor più bello è quello, fondamentale, che non ci mostrano: quando Zisheng parte per la tangente e si abbandona al massacro, ci viene mostrata una gran parete illuminata dietro cui ombre scure si muovono e schizzano sangue sulle finestre di carta bianca, col solo commento musicale. Da togliere il fiato.
Mi è difficile assegnare un voto a questo drama, perché l’ultima dozzina di puntate è stata piuttosto deludente. Per certi versi, si sono avvertiti pesanti tagli e salti di scene, per cui alcune cose, che sarebbe stato auspicabile vedere, ci vengono raccontate con poche parole di dialogo fra i personaggi. Ci mettono, per così dire, davanti ai fatti compiuti. D’altro canto, altre vicende e situazioni vengono trascinate fin troppo. Ci sono un paio di circostanze in cui si impreca sulla stupidità dei personaggi, situazioni pericolose facilmente evitabili, lunghissimi discorsoni di buoni e cattivi sull’orlo del baratro (sì, anche qui ci sono i soliti dirupi) e, soprattutto, l’estrema stupidità di un guerriero che rimane a guardare con le mani in mano una persona disarmata che sta per dare fuoco a tutto, assieme ad altre persone, anche loro immobili ad aspettare cosa?
D’accordo, sono i soliti risvolti “dramatici” che però, in una produzione per altri versi così grandiosamente curata, stonano e spiccano ancora di più. Aggiungiamoci che, dopo diverse scene piuttosto lente, non abbiamo neppure la grazia di vedere un matrimonio, ma ci limitiamo a sospirare tutti in fila guardando le stelle, e non si può fare a meno, come spettatori, di sentirsi un po’ ingannati. Presi in giro.
Era così anche nel libro originale? Chissà. Ma, visto che hanno cambiato così tante cose, potevano darci almeno la soddisfazione. Parere personale.

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Completed
Mr. Queen
1 people found this review helpful
Jul 19, 2022
20 of 20 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 10
Acting/Cast 9.5
Music 9.0
Rewatch Value 9.5

Da vedere assolutamente

Si tratta di una serie che ha saputo fondere con successo gli elementi storici e romantici con quelli della commedia, con abbondanti note di suspense e, a tratti, non poca angst.
Il racconto conosce ben pochi momenti di noia, è decisamente uno dei migliori isekai che ci siano in circolazione. Si tratta di 20 ore di spettacolo durante le quali è difficile non cominciare immediatamente la puntata successiva quando se ne finisce una.

Un moderno chef di successo, dongiovanni impenitente e di scarsa fibra morale, a seguito di un incidente si risveglia nel corpo di una futura regina, intorno al 1850. Cosa possa combinare un uomo in un corpo di donna a corte è fonte di infinito divertimento per noi ma, anche, di frustrazione e disperazione per il nostro povero naufrago del tempo, che dovrà presto fare anche i conti con sensazioni sconosciute e ricordi molesti. I ricordi della vera regina infatti cominceranno a riaffiorare e il nostro si troverà, oltre a fare i salti mortali per sopravvivere in acque infestate dai piranha, a dover gestire sentimenti che gli fanno orrore. Sullo sfondo, ma neanche tanto, intrighi politici e di palazzo tengono viva l'attenzione sulle vicende, condite anche dallo sbocciare e fiorire di una "strana coppia" nelle cucine reali.

La figura del re Cheoljong è stata decisamente romanzata e migliorata in molti aspetti. La storia ufficiale ci rimanda una persona non solo completamente succube della famiglia Kim, come inizialmente appare anche nel drama, ma soprattutto analfabeta e rozza, a causa degli anni di gioventù vissuti in esilio nell'indigenza. Su questo povero infelice, morto a poco più di 30 anni, probabilmente "aiutato" dagli amorevoli parenti acquisiti, è stata costruita una storia che l'ha reso un rivoluzionario ante litteram. E quasi mi commuovo a pensare che, dopo tanti anni, alla sua figura sia stata resa, se non giustizia, una patina di eroismo che l'ha fatta uscire per un po' dal suo stato di insignificante re fantoccio.

Ma la storia non sarebbe nulla se non ci fossero gli attori a raccontarla. In questo caso, l'attrice. Shin Hye Sun ha fatto un lavoro egregio. Vera mattatrice e filo conduttore di tutto il drama, ha saputo interpretare al meglio ogni sfumatura della regina Kim So Yong che, non dimentichiamolo, nel corpo femminile nasconde per la maggior parte del drama l'anima di un uomo moderno.
Anche Kim Jung Hyun, magistrale interprete del re Cheoljong, ha saputo infondere nel suo personaggio tutti i colori che il ruolo necessitava. E, essendo il personaggio complesso, ne servivano parecchi.
Spalle e caratteristi hanno fatto un lavoro sopraffino. Soprattutto il cuoco di corte e la dama attendente della regina Kim So Yong sono stati particolarmente efficaci nel loro ruolo prevalentemente comico ma, a tratti, anche più serio.

Ora, bisogna dire che i drama coreani sono un po' particolari, occorre farci l'abitudine. La recitazione è spesso quella che è, un po' sopra le righe. Spesso, un po' troppo. E' sicuramente una scelta registica, perché in altri momenti l'eccesso di recitazione non si nota. Ma, a prescindere da questo, la prova data dagli attori, in generale, è magnifica, con punte da standing ovation.

Gli attori non recitano nudi in un deserto, per cui occorre parlare anche dei costumi, veramente magnifici, e delle ambientazioni, davvero spettacolari. Le coreografie dei combattimenti sono interessanti e ben eseguite, senza troppi eccessi.
Le musiche fanno il loro dovere sottolineando i momenti topici con la giusta enfasi. Nulla da dire.

Lo riguarderei? Certamente sì. Probabilmente non farò neppure passare molto tempo. Mi ha davvero completamente rapita.

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Completed
If I'm Not Wu Lei
1 people found this review helpful
Jul 16, 2022
Completed 0
Overall 8.5
Story 8.5
Acting/Cast 9.0
Music 8.5
Rewatch Value 7.5

Brevissimo ma gradevole

Apprezzo Leo Wu sin dai tempi di Nirvana on Fire, passando per quella meraviglia che è The long ballad. Ovvio che qui non siamo sugli stessi livelli, è un microfilm, da cui traspare l'impegno e la gioia di vivere di Leo, che riesce a trasmettere sensazioni positive con la sua gestualità.
Il video è idealmente diviso in due parti, di cui la prima è più concitata è la seconda più rilassata anche grazie al sottofondo musicale, che a orecchio mi sembrava il valzer di Amelie. La frase finale, pur non essendo minimamente originale, è un inno a vivere e godersi la vita.
Sono due minuti, un tempo molto breve che si può investire guardando un piccolo video piacevole che dura meno di una canzone, ma che potrebbe lasciare un buon sapore in bocca per tutta la giornata.

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Completed
Hello Monster
1 people found this review helpful
Jun 13, 2022
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 10
Acting/Cast 10
Music 8.0
Rewatch Value 9.0

Adrenalina, sentimenti e tanti ottimi attori

Un thriller mystery un po’ diverso dal solito, se vogliamo, perché le identità nascoste vengono intuite, e successivamente scoperte, molto presto. Non stiamo a domandarci chi sia chi fino all’ultimo episodio. Quello che accade, invece, una volta che quasi tutte le carte sono sul tavolo, e l’infittirsi di un gioco di gatti e topi dove a volte non è ben chiaro chi sia la preda o il predatore. Dove non esistono completi innocenti e, a maggior ragione, completi colpevoli. Dove si prova più di un moto di simpatia per i serial killer nonostante i loro delitti, e non solo perché, essendo il cast formato in abbondanza da attori belli e bellissimi, detti assassini sono molto attraenti.

Genetica o ambiente? Cosa fa di un essere umano uno psicopatico? Se un bambino crescesse in un ambiente amorevole invece che in uno abusivo, svilupperebbe ugualmente delle tare psichiche? E viceversa? E ancora: fin dove è lecito intervenire, vendicarsi, fin dove è lecito perdonare?

I remember you, conosciuto anche come Hello monster, sviscera questi argomenti in una infinita serie di sfumature di grigio, guidandoci per mano a scoprire che, dietro ogni psicopatico, c’è una causa scatenante e, a volte, perfino l’illusione di fare del bene. Non solo la vittima, anche l’assassino è spesso profondamente solo e ha dei bisogni basici che, nella sua maniera contorta e malata, cerca di soddisfare.

In questa adrenalinica cavalcata, che non conosce cinque minuti di noia in sedici ore di drama, l’unica cosa che forse manca è proprio quella che viene indicata per prima fra i generi dell’opera: la commedia romantica. Intendiamoci: c’è la canonica storia d’amore, ma è veramente molto secondaria rispetto alla suspense, anche perché il protagonista maschile ha una personalità particolare, per cui non è inizialmente molto propenso ad esplorare i rapporti amorosi.

Il commento musicale sottolinea spesso a proposito i momenti più topici e può definirsi soddisfacente. Purtroppo la cinematografia è piuttosto basica, senza grandi voli di fantasia ma, sinceramente, non credo che sia la cosa più importante in questo lavoro. Quello che veramente “fa” quest’opera è il cast, unito ad una sceneggiatura veramente azzeccata.

Se la protagonista è molto brava e credibile, è il trio dei protagonisti maschili a dare i brividi in molte scene. Professore, avvocato, dottore e team leader fanno a gara a chi meglio interpreta la sua parte, appoggiati da tutto il resto del cast, che ha lavorato per lo più molto bene. Bromance è una parola che, qui, non ha significati nascosti: è un rapporto fra due fratelli che viene esplorato in maniera dolcemente malata e, ben più della parte romantica, è il vero fulcro dell’opera.

Ho particolarmente apprezzato lo sviluppo dei personaggi, la scoperta delle loro motivazioni, delle loro storie, del loro doloroso passato. E' stata una piacevole sorpresa la presenza di una protagonista forte, per una volta, ma forte veramente, di corpo e di spirito.

La sceneggiatura, come detto adrenalinica e priva di noia, è fantastica, anche se devo ammettere un po’ confusa nel finale, che viene lasciato abbastanza aperto, suggerendo la possibilità di una seconda stagione che però, a distanza di diversi anni, ancora non si è vista, e quindi probabilmente mai si farà. Peccato: a patto che il cast fosse lo stesso, ne avrei visto volentieri anche una seconda serie.

Sono stata veramente risucchiata in questo drama, cui si può forse rimproverare la gestione un po’ “allegra” di alcune indagini, minus che però ho dovuto applicare a tutti i mystery che ho guardato finora. Non che i polizieschi italiani o americani seguano perfettamente le procedure e le leggi, vero?

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Mar 6, 2024
1 of 1 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 9.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0

Divertentissima parodia

Una spassosissima trasposizione di un manga che si burla, senza mai sconfinare nell'omofobia, di tutti i cliché dei manga/drama BL. Qui la mimica esagerata di Atsuhiro Inukai la fa da padrona e non è assolutamente fuori posto, anzi, è decisamente un valore aggiunto per l'opera. Ma si lasciano guardare molto piacevolmente anche il dolcissimo Yūtarō nei panni del fratello minore del protagonista, e Akihisa Shiono come suo boyfriend.

Ovviamente il mattatore è Atsuhiro Inukai, che interpreta Mob, un personaggio di contorno che, rendendosi conto di trovarsi nel mondo del BL, e rifiutando categoricamente di innamorarsi di un altro ragazzo, fa di tutto per deviare l'attenzione lontano da sé per evitare di diventare il protagonista. Così, fra situazioni cringe oltre ogni limite, bellocci con sfondo floreale e musiche liberamente tratte da La bella e la bestia, il nostro si caccerà nei frangenti più imbarazzanti.

Per quanto arreso al suo destino alla fine della serie precedente, il nostro Mob si ritrova improvvisamente di nuovo spaiato e ricomincia immediatamente la sua operazione "contro".
Ma è possibile sfuggire alle leggi non scritte del mondo del BL? La domanda, ovviamente, è retorica.

La seconda serie è solo di pochissimo inferiore alla prima, probabilmente solo per il fatto che il ripetersi di un certo tipo di espressività, alla lunga, diventa un po’ stucchevole.
La storia, però, procede con nuove situazioni, il cerchio si richiude là dove si era aperto… O forse no?

Dopo aver abbondantemente sghignazzato per tutta la durata del drama, aiutata dal fatto di essere una fruitrice di contenuti BL convinta e di lunga data, aspetto con ansia la terza serie, che sarebbe prevista intorno alla primavera 2024.

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Mar 6, 2024
1 of 1 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 9.5
Acting/Cast 9.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0

Divertentissima parodia

Una spassosissima trasposizione di un manga che si burla, senza mai sconfinare nell'omofobia, di tutti i cliché dei manga/drama BL. Qui la mimica esagerata di Atsuhiro Inukai la fa da padrona e non è assolutamente fuori posto, anzi, è decisamente un valore aggiunto per l'opera. Ma si lasciano guardare molto piacevolmente anche il dolcissimo Yūtarō nei panni del fratello minore del protagonista, e Akihisa Shiono come suo boyfriend.
Ovviamente il mattatore è Atsuhiro Inukai, che interpreta Mob, un personaggio di contorno che, rendendosi conto di trovarsi nel mondo del BL, e rifiutando categoricamente di innamorarsi di un altro ragazzo, fa di tutto per deviare l'attenzione lontano da sé per evitare di diventare il protagonista. Così, fra situazioni cringe oltre ogni limite, bellocci con sfondo floreale e musiche liberamente tratte da La bella e la bestia, il nostro si caccerà nei frangenti più imbarazzanti, non esitando a fungere da Cupido per chiunque lo avvicini e senza lesinare i colpi bassi.
Ma è possibile sfuggire alle leggi non scritte del mondo del BL? La domanda, ovviamente, è retorica.
Dopo aver abbondantemente sghignazzato per tutta la durata del drama, aiutata dal fatto di essere una fruitrice di contenuti BL convinta e di lunga data, passo direttamente allo special successivo. Non so se sarà alla stessa altezza, ma lo spero vivamente.

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Completed
One Room Angel
0 people found this review helpful
Mar 6, 2024
6 of 6 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.5
Acting/Cast 9.5
Music 8.0
Rewatch Value 9.0
Questo drama è una delle poche eccezioni nel mio agrodolce (più agro che dolce) rapporto con le serie giapponesi. Di solito, per mio gusto personale, non apprezzo molto la recitazione di quel paese ma, in questo caso, non ho nulla da eccepire, almeno per quanto riguarda gli attori principali.

Adattamento televisivo del breve manga omonimo di Harada, One Room Angel è una miniserie in 6 episodi di 24 minuti ciascuno, per la regia di Eda Yuuka. Dovrebbe, a parer mio, essere preceduta da un avviso ben visibile: le tematiche trattate sono piuttosto pesanti, spaziando dalla depressione, alla violenza, all’omofobia, al suicidio, senza per questo voler essere esaustivi. Diciamo che non è un’opera per tutti ma, in realtà, pur non essendo una persona allegra di natura, e avendo anzi una visione piuttosto pessimistica e sconsolata della vita, mi sono ritrovata alla fine dell’ultimo episodio ad asciugare qualche lacrimuccia di commozione sentendomi sollevata. Vogliamo parlare di un percorso di guarigione? Chissà.

Certo un simile percorso pare averlo fatto Koki, un uomo che fa il turno di notte in un kombini, i piccoli supermercati giapponesi. Costui vive alla giornata, al limite della sussistenza, privo di ambizioni, estraniato da tutto e da tutti, senza in realtà avere alcuno scopo nella vita, neanche quello di viverla. Trovandosi apparentemente in fin di vita a seguito di una rissa, pare vedere un angelo venirgli incontro nei suoi ultimi istanti. Lo porterà in cielo? No, Koki si sveglia miracolosamente quasi guarito, con un debito astronomico da pagare all’ospedale e la stanzetta che chiama casa occupata dall’angelo, imbronciato, amnesico e incapace di volare. Lo accoglierà e, insieme, cominceranno il percorso di guarigione di cui sopra.

Qualcuno potrebbe non apprezzare la relazione fra i due: se è pur vero che c’è una disparità di età sconfortante – l’angelo è veramente troppo giovane! – è anche vero che in realtà nulla accade fra i due, e il rapporto è meno che platonico, praticamente soffuso di una luce interiore. Legati a doppio filo dal fatto che l’angelo percepisca ogni emozione di Koki, al punto che la negatività dell’uno fa perdere le penne delle ali all’altro, i due cercheranno di recuperare i ricordi perduti del giovane e di far tornare all’uomo la voglia di vivere, nella speranza che ciò permetterà all’angelo di tornare a volare. Già, le ali. Facciamo un veloce paragone con le orecchie di Yoda e… chiudiamola lì.

Aiutata da un cast di personaggi secondari limitato ma di buona efficacia e scrittura, la coppia riesce a trasmettere un cumulo disordinato di emozioni che afferrano alla gola. Se Shūhei Uesugi ha saputo rendere al meglio un Koki trasandato, ironico e depresso, l’angelo interpretato da Takuya Nishimura mi ha più volte attivato la modalità [i]madre sul piede di guerra [/i]per la sua petulanza e irriverenza. Ma, essendo così soffuso di angelica luce (sicuramente un filtro, eh?), come si fa a tirargli un ceffone?

All’accumularsi delle notizie sul passato di entrambi, in un crescendo che sa quasi di mistery, cominciamo ben presto a sospettare che One Room Angel sia un drama che non possa [i]finire bene.[/i] Perché un [i]angelo[/i] che può volare non è di questa terra.

Ora, non avendo letto il manga, non posso sapere se il finale sia esattamente uguale nei due casi. Certo è che le ultime battute hanno un senso di incompiutezza che lascia allo spettatore l’interpretazione del loro significato. Per conto mio, ho deciso di credere a una versione che non renda, di fatto, inutile tutto il percorso di guarigione di Koki.

In conclusione, un piccolo gioiello da vedere e rivedere anche quando, ormai, i colpi di scena saranno già conosciuti e svanirà l’effetto sorpresa. Non è per questo che One Room Angel è un drama da vedere.

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Completed
3 Will Be Free
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Mar 5, 2024
10 of 10 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 8.0
Acting/Cast 9.0
Music 7.5
Rewatch Value 7.0

molto violento e per certi versi insoddisfacente...

... ma per altri molto soddisfacente.
la violenza e i morti ammazzati si sprecano, ci sono dei personaggi che compiono scelte discutibili e che non pagheranno il fio delle loro colpe. altri impariamo se non a perdonarli, almeno a comprenderli.
la storia pecca, come molte altre di qualsiasi nazionalità, di ingenuità, eccesso di coincidenze e totale mancanza di guardie del corpo quando dovrebbero essercene, facilitando l'ingresso in scena di assassini che, in una gang seria , verrebbero bloccati molto prima di poter combinare qualcosa.
sappiamo tutti che è un sistema per poter fare avanzare la storia che altrimenti non potrebbe arrivare a compimento, e facciamo finta di crederci.
ho apprezzato particolarmente il tempo e in mancanza di miglior definizione la delicatezza con cui è stato affrontato il tema della transessualità. questo è un grosso punto a favore di quest'opera.
mi è piaciuta anche la dinamica del trio principale, anche se il finale non è molto chiaro su detta dinamica. non si capisce molto bene se il tris diventerà un poker o una doppia coppia, o se resterà, come credo, semplicemente un tris.
ad ogni modo, si tratta di un'opera decisamente adrenalinica, che conosce ben pochi momenti di stanca, decisamente ben condotta anche in termini di regia e cinematografia.
ho apprezzato la recitazione di tutti, dal trio principale a tutte le spalle, salvo brevi e tutto sommato non importanti piccole cadute di stile.
anche il commento musicale ha fatto più che il proprio dovere e, in definitiva, è un lavoro che consiglio a chiunque non si lasci scoraggiare da un po' di morti ammazzati.

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Completed
A Boss and a Babe
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Feb 3, 2024
12 of 12 episodes seen
Completed 0
Overall 7.0
Story 7.0
Acting/Cast 8.0
Music 7.0
Rewatch Value 6.0

uno fra mille

non c'è assolutamente nulla che distingua questo show da mille altri. La storia è trita e ritrita già vista sia in campo BL sia in campo etero. l'ambientazione d'ufficio è abbastanza banale e poco plausibile. c'è questa società ramo secondario di un gruppo creato da un uomo sulla Trentina che sembra essere figlio di una famiglia proprietaria di alberghi, che sarebbe sviluppando un gioco, ma alla fine si vedono soltanto pochi impiegati riuniti intorno a una scrivania che non si sa bene che cosa facciano.
il problema principale non risiede nella recitazione dei due protagonisti, che se la cavano tutto sommato abbastanza bene finché si rimane nell'ambito della commedia, quanto nella caratterizzazione dei personaggi e nella logicità delle vicende che vengono presentate.
il capitano d'azienda dovrebbe essere uno scontroso inavvicinabile pessimo soggetto, ma in realtà si scioglie come neve al sole davanti al tirocinante appena arrivato e i suoi lati così negativi non li vediamo mai.
la faccenda del furto del gioco con l'amico o ex amico del Capo è stata gestita in maniera ignobile e in realtà rimane abbastanza sospesa, senza risoluzione. così come rimane senza risoluzione la questione della denuncia per possesso di droga del ragazzino, che è fuori su cauzione ma non si sa bene che fine farà. Non tocchiamo neppure le problematiche della povera ragazza morta e dei suoi problemi familiari che vengono dichiarati ma a cui non si trova una soluzione.
La canonica separazione degli ultimi episodi è gestita in maniera pedestre, incomprensibile.
in definitiva la parte migliore di questo show è quella della commedia, che viene gestita praticamente dal solo Book, che se la cava alla grande. lo stesso Force non dimostra di essere alla sua altezza. tutti gli altri, compreso Drake, sono poco più di macchiette.
un drama più che potabile, ma decisamente dimenticabile, buono tutt'al più per passare qualche ora di divertimento alla buona, col cervello decisamente in posizione off.

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Completed
Oxygen
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Dec 29, 2023
13 of 13 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 6.0
Acting/Cast 8.5
Music 6.0
Rewatch Value 5.0

C'è amore a fuoco lento e poi c'è la noia

Alla fine ho dovuto arrendermi. Non è perché non ci sono baci bollenti o scene di letto a titillare la mia fantasia. Il fatto è che purtroppo la storia del dottorino indeciso fra maschi e femmine e di tutte le fandonie che racconta mi irrita profondamente. La coppia dell'Orso Yoghi e del coniglietto non mi dice assolutamente nulla. la coppia principale alla fine si vede troppo poco e il suo sviluppo è veramente molto, molto lento. Insomma, ditemi quello che volete, ma una coppia di sani adolescenti che dorme nello stesso letto e a malapena si bacia una volta al mese eh beh insomma non è credibile.
Immagino che fra poco interverrà il papà cattivo del ragazzino ricco a cercare di dividere i due piccioncini, ma sinceramente mi sono veramente rotta le scatole perché mi sto annoiando e quando non sono annoiata sono irritata. Non mi interessa più vedere come andrà a finire, tanto so che andrà a finire bene e tutti i santi finiranno in gloria ma l'idea di guardare ancora quattro episodi di questo drama mi è insopportabile, per cui taglio le perdite e parto per altri lidi. Immagino che molti non saranno d'accordo con me, ma me ne farò una ragione.

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Completed
Lovely Writer
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Dec 27, 2023
12 of 12 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.5
Acting/Cast 8.0
Music 7.0
Rewatch Value 7.0

lento, più lento, lentissimo

Avrebbe potuto essere veramente qualcosa di splendido. Gli attori principali, e specialmente quello che interpreta lo scrittore, sono stati molto bravi. Sono state molto brave anche le spalle, e l'unico che veramente non mi è piaciuto è l'attore che ha fatto il terzo incomodo: non mi è piaciuto di viso e soprattutto non mi è piaciuto alla sua recitazione. La musica non ha brillato ma costumi e ambientazione hanno fatto il loro dovere.
il problema vero di questo drama deriva dal fatto che si tratta di 12 lunghissimi episodi, che sono stati spesso riempiti da gran minuti di niente. La musica scorre e il personaggio di turno guarda sconsolato o pensieroso o innamorato nel vuoto. Mai come qui mi è capitato spesso di mandare avanti di 10 secondi e poi di altri 10 e poi di 10 ancora e la scena non era ancora cambiata... Non so perché abbiano voluto rendere le cose così lunghe e noiose, quando 10 episodi sarebbero stati forse la lunghezza ideale. Alla fine sono stata tentata di abbandonare tutto e sono riuscita ad arrivare alla fine solo mandando avanti le scene senza pietà.
il pre finale è decisamente fuori di testa, ma apprezzabile, il finale vero e proprio molto carino e simpatico.
un titolo su cui difficilmente ritornerò perché bisognerebbe guardarlo in versione riassunto.

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Completed
Why R U?
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Dec 16, 2023
13 of 13 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.0
Acting/Cast 8.5
Music 8.0
Rewatch Value 6.0
Non saprei puntualizzare precisamente in cosa mi abbia lasciato effettivamente insoddisfatta, ma purtroppo il senso di insoddisfazione comunque c'è.
In principio mi sono trovata molto confusa da tutti i vari personaggi che facevo molta difficoltà a differenziare e quando questo accade e cominci a raccapezzarti fra i vari attori soltanto intorno a metà drama, la piacevolezza della visione sparisce un po'.
Non amo particolarmente neppure i personaggi troppo caricaturali, quale può essere Zon, per troppe, veramente troppe puntate.
Quella che invece ho trovato veramente fuori da ogni scala è la chimica tra Fight e Tutor: questi due insieme potrebbero incendiare un oceano e ci hanno regalato scene al calor bianco.
Per quanto possano essere di secondaria importanza ci sono stati inserimenti di canzoni abbastanza piacevoli.
La trama in sé potrebbe anche essere piacevole, però non so se a causa della presunta giovinezza dei ragazzi, dell'ambientazione scolastica, di situazioni non molto chiarite lasciate in sospeso, come quella finanziaria di Tutor per esempio, le vicende mi hanno lasciato un po' con un senso di incompiuto, di non finito, di non abbastanza accurato.
Sinceramente non mi è piaciuto molto neanche l'inserimento di una terza e addirittura di una quarta coppia non funzionali alla storia e francamente eccessive anche perché assolutamente non sviluppate, messe lì quasi per far numero.
D'accordo che il pretesto è una ragazzina scrittrice assatanata per le coppie BL, ma per la mia personale percezione le cose avrebbero potuto essere sviluppate in maniera migliore.
Un titolo che si lascia guardare, senza opporre troppa resistenza, ma che sicuramente non assurgerà nell'olimpo dei miei drama preferiti.

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