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dawnraptor

Italy

dawnraptor

Italy
Completed
dele
0 people found this review helpful
Aug 31, 2022
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.5
Acting/Cast 8.5
Music 8.0
Rewatch Value 6.0

Senza coesione

Partiamo dicendo subito che si tratta di un buon titolo, ma che sarebbe difficile definirne il genere. Non si può dire che sia un drama di azione, né un poliziesco, né che sia particolarmente psicologico, e certamente non umoristico. Vogliamo dire che è drammatico? Ma solo fino a un certo punto.
Abbiamo questa strana agenzia che si occupa di cancellare i dati dai dispositivi elettronici delle persone che decidono di far scomparire alcune informazioni alla loro morte. Già qui, se vogliamo, si inizia a capire che la storia in sé pecca di plausibilità. Chi mai pagherebbe per fare una cosa del genere? E perché attendere la propria morte, quando se vuoi cancellare qualcosa puoi farlo in qualsiasi momento? La nostra agenzia è formata inizialmente solo da un disabile in sedia a rotelle, cui poi si aggiunge un giovane che vive di espedienti. Da quel momento i file, invece di essere cancellati, vengono praticamente sempre indagati per capire cosa ci sia sotto e aggiustare dei torti, tanto che alla fine le cose volgeranno in malo modo, almeno relativamente.
Otto episodi possono essere pochi o tantissimi, dipende da cosa ti fanno vedere. In questo caso assistiamo a una serie di casi, anche umani, completamente slegati fra di loro e tenuti insieme solo da un filo sottilissimo che è l'idea dell'agenzia di dele.life, che si occupa appunto di cancellare informazioni scomode su richiesta dei proprietari al verificarsi di certe condizioni.
D'accordo, assistiamo durante gli episodi al crescere del rapporto tra il titolare e il ragazzo tuttofare che viene assunto per aiutarlo. Il rapporto che diventa col tempo di reciproco rispetto e amicizia mentre entrambi si aprono l'uno verso l'altro potrebbe essere considerato il filo conduttore di tutto il drama, ma è un po' poco.
Quella che poi è veramente anomala è la qualità della cinematografia, veramente altissima, che sinceramente appare quasi sprecata per il tipo di serie che descrive.
Anche la performance di alcuni attori è di ottimo livello. Suda Masaki, già visto nella parte del cattivo in MIU 404, rende qui con molta efficacia l'interpretazione di un personaggio completamente diverso: è il ragazzo tuttofare che viene assunto per indagare se i clienti dell'agenzia siano o meno defunti. Yamada Takayuki, che interpreta il titolare invalido dell'agenzia, non mi ha però entusiasmato più di tanto, anche perché l suo personaggio è introverso e poco dimostrativo. Aso Kumiko, la sorella del titolare, chiude degnamente il trio degli attori principali, ma anche tutto il cast secondario, che recita in un solo episodio, si è fatto ben valere.
I misteri da risolvere sono a volte fin troppo prevedibili, ma ci sono alcune scene di azione molto ben girate, e non solo dal giovincello, ma anche dal titolare in carrozzella che riesce a insegnare a fior di bulli che un invalido non è necessariamente impotente, anzi.
La colonna sonora è molto varia e spazia per una moltitudine di generi musicali ben sottolineando l'azione.
Si tratta in sunto di un prodotto anomalo e, per quanto mi riguarda, riuscito soltanto a metà. Il fatto che manchi completamente una storia che faccia da filo conduttore alle vicende e che si rimanga alla fine dell'ultima puntata praticamente in sospeso, non riesce a dare allo spettatore o quantomeno a me un'idea di conclusione e di aver guardato qualcosa di significativo. È veramente un peccato, perché in realtà gli episodi visti uno per uno sono molto gradevoli e a volte anche molto profondi, ma rimane alla fine questo senso di insoddisfazione profonda per cui ci si sente quasi presi in giro.
Bella musica, bella cinematografia bravi gli attori, otto vicende e alla fine? L'aereo rolla e rolla sulla pista, si guarda fuori dal finestrino aspettando di decollare e partire, finalmente, i motori si scaldano e rombano e poi... si spengono. Fine del viaggio. Eh, no, diavolo!

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Completed
Handmade Love
0 people found this review helpful
Aug 27, 2022
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.5
Acting/Cast 9.0
Music 7.0
Rewatch Value 7.0

Carino ma affrettato

Un dio viene cacciato dai cieli e condannato a cucire abiti per consolare gli umani. Non è che impari molto dalla sua esperienza, ma ecco arrivare una cliente particolare che, dopo essere stata cliente, diverrà apprendista, e tutto cambierà.
Diciamolo: il concetto non è male. In realtà mi aspettavo qualcosa di più dagli abiti, qualcosa di più glamour, elegante, scintillante, qualcosa di diverso. Invece, i vestiti prodotti da questa sartoria che traffica in emozioni sono indumenti normali, perché il loro valore, al di là dell’eventuale preziosità della stoffa, sta più che altro nelle emozioni di cui sono intessuti.
Ci vengono presentati, negli otto brevi episodi di lunghezza variabile, quattro diverse situazioni che vengono “risolte” con un abito consolatorio, di cui la prima e l’ultima riguardano la protagonista.
Il gelido sarto, Woven, acquista umanità fino ad apparentemente innamorarsi, ricambiato, della sua nuova assistente. E qui secondo me sta una delle pecche peggiori: la ragazza nei primi episodi esce da una relazione durata sette anni, venendo tradita e abbandonata dal fidanzato che sposa un’altra. Lei accarezza addirittura l’idea di ucciderlo e dopo un mese è già innamorata di un altro. Sì che, vuoi mettere, Woven è un dio e col viso di Lee Soo Hyuk, ma insomma!
I casi umani che ci presentano sono comunque ottima materia di riflessione ma questa miniserie, lunga poco più di un film, ci lascia in bocca il sapore di una pietanza non completamente riuscita. Forse manca qualche ingrediente, o forse aveva bisogno di una cottura più prolungata.
Perché, nonostante lo splendido comparto tecnico, lo studio dei colori e degli interni, che catturano l’occhio, nonostante l’ottima interpretazione degli attori che, con la sceneggiatura a disposizione, non avrebbero potuto obiettivamente fare di più, si avverte, come già detto, un’aria di incompiutezza. Perché lo sviluppo dei personaggi è troppo repentino e il finale, pur essendo un finale, è affrettato, poco credibile in base alle condizioni di partenza. Magari faranno una seconda stagione, chissà.

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Completed
Tomorrow
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Aug 27, 2022
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 9.0
Acting/Cast 9.5
Music 8.0
Rewatch Value 8.0

Argomento controverso, ottimo drama ma a volte poco rispettoso dei problemi altrui

Suicidio è una parola terribile. Per alcuni un peccato inescusabile, sempre, per altri quella che sembra l’unica via di uscita da una situazione insostenibile, qualsiasi sia la motivazione.
Chi si avvicini a questo drama con problemi personali inerenti l’argomento, farebbe bene a procedere con estrema cautela, perché il togliersi la vita è l’argomento pivotale di tutta la serie, e per come la vedo io, non è sempre trattato nel modo migliore.
Tutto verte infatti intorno alla lotta quotidiana di una piccola squadra speciale di Grim Reapers, tristi mietitori, angeli della morte, shinigami o come vogliamo chiamarli, il cui compito è di impedire il successo agli aspiranti suicidi. Questo perché, nelle premesse di questo drama, l’anima che rinuncia volontariamente al dono della vita finirà all’inferno e vedrà recidere tutti i legami che la collegano alla sua esistenza, senza possibilità di incontrare nuovamente quelle persone nelle reincarnazioni successive. A questa squadra formata dalla energica Goo Ryun e dal suo sottoposto Im Ryung Goo, si unisce per sei mesi un giovane apprendista, Choi Joon Woong, una ragazzo alla perenne ricerca di un lavoro, finito in coma per aver cercato di salvare un aspirante suicida.
Nel corso delle 16 puntate di questa serie ci sarà presentata un’ampia casistica di motivazioni per le quali gli esseri umani (e in un caso addirittura un cane) possono decidere di togliersi la vita. La squadra di prevenzione suicidi riuscirà a prevenirli, ma il focus del drama verte spesso sull’esposizione a chiare lettere di come un comportamento apparentemente non decisivo possa causare conseguenze devastanti in chi ne viene colpito. Bullismo scolastico, cyberbullismo, cattivi rapporti al lavoro, pettegolezzo… tutte cause apparentemente “leggere”, forse, in confronto ad altre più pesanti, come possono essere la rovina finanziaria della famiglia o la perdita di un bambino o una persona cara. Ma per chi le vive da dentro non esiste gradazione di dolore, solo il proprio personale inferno e gli aguzzini vanno messi di fronte alla proprie responsabilità.
Purtroppo, a prescindere dale cosiddette soluzioni che vengono trovate per dissuadere gli aspiranti suicidi, ho trovato a volte un approccio troppo semplicistico al problema. Sostanzialmente è come se ti venisse detto: è tutto nella tua testa, datti una mossa che tutto passa. Ma chi si dibatte in certe reti, fino ad arrivare a pensare di togliersi la vita, difficilmente riuscirà a liberarsi da solo: ha bisogno di aiuto esterno, così come ne hanno i protagonisti di queste vicende. Molto probabilmente, avrà bisogno anche di uno psicologo e, salvo difetti nella mia memoria, di aiuti psicologici in questo drama non se ne vede l'ombra. Eppure, in un paese che ha uno dei più alti tassi di suicidi al mondo, la salute mentale dovrebbe essere una priorità. Il fatto che il problema venga glissato completamente mi fa sospettare che esista un forte stigma contro la malattia mentale, la vergogna sociale di non essere all'altezza. E, in questo, il drama ha peccato di mancanza di coraggio, per cui per me rimane semplicemente un prodotto di intrattenimento che però, in taluni casi, potrebbe addirittura fare più male che bene.
Gli attori sono stati tutti molto bravi. Kim Hee Sun è stata un’ottima protagonista, sia in abiti moderni che in costume, un’eroina dolente dagli occhi espressivi. Rowoon e Yun Ji On sono stati due ottime spalle (perché sinceramente il giovane apprendista non mi è sembrato avere questo ruolo così preponderante, tale da poter dire che è il protagonista maschile). Discorso a parte per Lee Soo Hyuk che, pur non essendo prevalente, possiede comunque un carisma tale da spiccare anche in parti non principali. Anche gli altri attori di contorno, le figure dolenti cui sono stati dedicati via via gli episodi, hanno fatto un ottimo lavoro.
Ho apprezzato molto che una puntata sia stata dedicata alla tragedia delle comfort women, un crimine contro l’umanità per cui i giapponesi ancora oggi rifiutano di scusarsi e che, come il negazionismo della shoah, da alcuni è ancora non creduta.
I costumi sono stati molto soddisfacenti, sia nelle parti moderne che in quelle ambientate secoli fa. Le musiche hanno ben sottolineato l’azione e il comparto tecnico ha fatto, a mio parere, un ottimo lavoro.
Ho purtroppo percepito un poco di stanchezza a causa della ripetitività dell’azione: un susseguirsi di casi umani da salvare, mentre i rapporti tra la protagonista e il Grim Reaper interpretato da Lee Soo Hyuk fungevano da collante, invero non troppo efficace. Anche il coma del ragazzo è stato sfruttato abbastanza poco… insomma per la mia percezione la maionese è rimasta un pochino slegata, ma senza togliere molto al gusto della preparazione. Il finale potrebbe lasciare la possibilità della realizzazione di una seconda serie e, pur essendo soddisfacente, non posso dire abbia terminato la serie col botto.
In sunto, un drama piuttosto cupo, anche se condito con abbondanti dosi di speranza e qualche sorriso per le interazioni degli abitanti dell’altro mondo, coi suoi parallelismi con quello dei viventi. Ottimo lavoro, che avrebbe potuto essere anche migliore. Ma, ehi, ce ne fossero!

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Completed
I Hear Your Voice
0 people found this review helpful
Aug 21, 2022
18 of 18 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.5
Acting/Cast 10
Music 8.0
Rewatch Value 9.0

Una galleria di personaggi magnifici

Titolo che ha un punteggio altissimo, per un sacco di buone ragioni. Partiamo con ordine.

Attori.

Lee Bo Young, protagonista femminile, che ben interpreta un personaggio a tratti anche molto antipatico. Brava nelle parti umoristiche come in quelle tragiche, senza eccedere.
Lee Jong Suk, protagonista maschile, magistrale interprete di un ragazzo dotato del potere di leggere nel pensiero, ma non per questo benedetto dal cielo, anzi.
Yoon Sang Hyun, secondo protagonista maschile, inizialmente una macchietta insopportabile (perché ben recitata), e successivamente interprete coi controfiocchi di un uomo onorevole sotto molti punti di vista.
Jung Woong In, il cattivo di turno. E’ riuscito a rendere il suo personaggio odiosamente umano, tanto da farcelo odiare fin quasi ad amarlo. Quasi.
Tutta la serie degli attori di contorno, dalle spalle alle macchiette, ha fatto un ottimo lavoro. Recitazione ottima praticamente da parte di tutti.

Personaggi.

Inizialmente ho pensato addirittura di piantare in asso la serie. La protagonista era una vanesia superba e menefreghista, il protagonista un marmocchietto, il secondo violino maschile una macchietta insopportabile… e così via. Più di una volta mi sono chiesta dove fossi capitata, ma ho perseverato. E, in breve tempo, i personaggi hanno cominciato a maturare, a cambiare sotto i miei occhi, aggiungendo sfaccettature e sfumature alla primitiva impressione monodomensionale e monocroma. Interagendo gli uni con gli altri, si sono migliorati a vicenda, si può dire che siano cresciuti insieme sotto i miei occhi. Anche quelli che sono rimasti pressoché immutati hanno comunque trovato una giustificazione nelle vicende passate. Sono buoni personaggi perché non ci sono angeli completi e demoni perfetti. Sono umani: i cattivi hanno debolezze, e non è detto che alcuni siano poi così cattivi, mentre i buoni hanno comunque la loro dose di difetti e meschinerie.

Costumi, ambientazioni.

Drama ambientato prevalentemente in ambito legale, il che prevede donne eleganti e uomini in completo scuro. E lo sappiamo tutti che un uomo in abito scuro guadagna automaticamente punti. Se poi quell’uomo è Lee Jong Suk, diventa materia per sogni bagnati. Peccato che tenga più spesso la divisa scolastica!

Colonna sonora.

Sinceramente non il punto di forza di quest’opera. Qualche canzone carina, ma nulla di cui scrivere a casa. Le musiche di background hanno un paio di tracce molto coinvolgenti, ma nulla di più.

L’amore.

Ah, argomento controverso. Una avvocato di 28 anni e uno studente di 20? Giammai! Il contrario magari sì, però, vero? In verità, all'inizio la donna è così infantile e petulante che potrebbe benissimo passare per liceale. La chimica fra i due c’è, e d’altronde Lee Jong Suk starebbe bene anche con un’asse da stiro… Quello che purtroppo manca è la relazione vera e propria fra i due. Un paio di baci e una convivenza apparentemente platonica non sono propriamente soddisfacenti, dal punto di vista dello spettatore. Si rischia molto la sindrome del SL: il secondo protagonista vien su così bene che non si può fare a meno, col tempo, di tifare per lui.

La storia.

Le vicende iniziano in maniera apparentemente abbastanza lineare. Una serie di eventi del passato, più o meno traumatici, trascina i propri effetti fino al presente. Ma ad esserne protagonisti non sono solo i personaggi principali, con lo svolgersi della storia si dipinge un affresco complesso che viene man mano a toccare, avvicinare e coinvolgere buona parte del cast. Gli accadimenti sono concatenati in maniera logica, i vari processi che si svolgono in tribunale, i pericoli, le indagini, le interazioni e la crescita dei personaggi, tutto contribuisce a rendere questo titolo una visione entusiasmante. Mentre lo stai guardando.

Ma, appena finito l’ultimo episodio, ti rendi conto che non ti è mai stato spiegato per quale motivo il protagonista Park Soo Ha sia dotato del potere di sentire i pensieri altrui. Devi accettarlo come premessa e, dal momento che si tratta di una sua caratteristica unica, in una ambientazione non fantasy, lascia un po’ sconcertati. Poi ti ricordi anche di aver dovuto inghiottire il rospo dell’onnipresente perdita della memoria e ti riprometti di andare a cercare le statistiche mondiali sull’argomento, per capire se si tratti di una peculiarità coreana (e cinese) o se accada così spesso anche altrove. Poi decidi, non conoscendo le peculiarità del sistema penale coreano, di soprassedere sull’assurdità di condannare qualcuno per omicidio sulla base del ritrovamento di una sola mano mozzata. E ti domandi quanto sia realistica la descrizione degli speciosi processi mostrati…

Poi però pensi anche a tutti gli insegnamenti ricevuti per strada: la necessità di ascoltare, e non necessariamente solo la voce, la virtù dell’immedesimazione nel prossimo, l’inutilità dell’odio e della vendetta, il valore dell’impegno, e così via. E ti ricordi che quello che hai appena guardato è un prodotto di intrattenimento, non un documentario sul sistema giudiziario coreano (magari chiedendoti maliziosamente quanto siano verosimili le serie americane ambientate similmente) e che comunque, mentre lo stavi guardando, non ti importava di nulla: né della disparità dell’età della coppia principale, né degli strani processi, né dell’origine del dono di PSH, e neanche della perdita di memoria, visto che è durata poco. Mentre lo guardavi eri occupata a stare sul bordo della sedia a goderti l’interpretazione degli attori su personaggi magnifici. E rimani soddisfatta.

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Completed
While You Were Sleeping
0 people found this review helpful
Aug 19, 2022
32 of 32 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.5
Acting/Cast 9.5
Music 7.0
Rewatch Value 9.0

E’ un prodotto di intrattenimento, e lo fa benissimo!


Ho letto di tutto e di più su questo titolo. Chi si lamenta della performance della protagonista, chi del protagonista, chi della chimica fra i due, chi della gestione dei flashback, chi della logica degli avvenimenti, e così via. Immagino sia così per ogni e qualsiasi drama. Io non sono molto abile a notare illogicità sottili e parto dal presupposto che quello che sto guardando, specie perché bazzica nel soprannaturale, sia un mero prodotto di intrattenimento. Da questo punto di vista, per quanto mi riguarda hanno fatto un lavoro ottimo. L’unico, vero, minus di tutta la serie è il fatto che non spieghino come siano nati questi sogni e che a volte siano poco coerenti con le (presunte) premesse. Fine. Ma non stiamo mica guardando una lezione universitaria di fisica nucleare!
Il concetto di base è interessante, anche se forse non completamente originale (raccontiamo storie da migliaia di anni…).
Lo svolgimento è ben condotto, senza battute di arresto e accelerazioni improvvise. C’è almeno un cruciale colpo di scena che non avevo minimamente previsto e mi ha fatto ballare di soddisfazione sulla sedia. La storia d’amore fra i protagonisti non prende mai il sopravvento sulle vicende, ma è ben integrata nella storia. Il fatto stesso che la linea temporale viaggi avanti e indietro non confonde, perché il tutto resta abbastanza lineare e perfettamente comprensibile. Il finale è soddisfacente. L’ambientazione nei tribunali è molto piacevole, anche se probabilmente non completamente realistica. Ma, ehi, mica è un documentario!
I costumi? Da donna ho notato particolarmente quelli degli uomini. E le lunghe gambe di Lee Jong Suk inguainate negli abiti scuri, sormontate dal resto, fanno la loro magnifica figura. Anche Jung Hae In, in divisa, specie quella scura, non lascia indifferenti. Lo stesso Lee Sang Yeob, pur se gravato da un personaggio antipatico, è di una innegabile eleganza.
Passando alla performance degli attori, non ho notato particolari deficienze, anzi. Il quartetto dei principali – il duo protagonista, il poliziotto e il legale cattivo – è riuscito a dare un’interpretazione convincente e non forzata. Non dico che siano da oscar, ma hanno sicuramente guadagnato la pagnotta. Anche diversi interpreti di personaggi secondari hanno fatto molto più del loro dovere, per esempio Kim Won Hae, nei panni dell’investigatore Choi, è stato veramente magnifico, Hwang Young Hee è stata una convincente madre della protagonista e, in generale, la serie dei caratteristi di contorno si è comportata alla grande. Non so perché in tanti ce l’abbiano con Bae Suzy. A me nel suo ruolo è piaciuta molto. Una ragazza gravata da un passato doloroso e dal perdurare di sogni sconcertanti e spesso minacciosi, non può che avere qualche stranezza.
I personaggi sono umani. Non ci sono supereroi, tizi imbattibili, che prendono sempre la decisione giusta, che vincono sempre, e così via. Le decisioni sono difficili, soppesate, sofferte, tanto più quando ne dipendono le vite delle persone. Il cattivo del mazzo è forse il più umano di tutti, un uomo tutto sommato tormentato, ma che non riesce mai a trovare in questo tormento la forza di fare la cosa giusta, o almeno quella meno errata. “Non sei qui perché la tua risposta era sbagliata. Se qui perché hai preteso che la risposta sbagliata fosse giusta.” Non sono solo i buoni a disprezzare il malvagio, vediamo più volte, nel corso del drama, che si fa schifo da solo. Che tristezza.
Resta da parlare del commento musicale. Ecco, sinceramente forse è l’aspetto più trascurabile. Le canzoni per il mio orecchio non sono particolarmente memorabili, e non ho ricordi di musiche di sottofondo che mi abbiano particolarmente colpito, a parte il crescendo orchestrale che sottolinea le parti più pregnanti. Un po’ poco per scriverne a casa.
In sunto, una serie che ho trovato godibilissima e che ho guardato tutta d’un fiato, a botte di una decina di episodi al giorno, visto che sono in ferie. Una serie da guardare e riguardare, che mi lascia con l’arduo compito di trovarne un’altra che sia almeno alla pari. Compito difficile, perché siamo veramente ai limiti superiori, qui.

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Completed
The Romance of Tiger and Rose
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Aug 11, 2022
24 of 24 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.5
Acting/Cast 9.5
Music 7.0
Rewatch Value 9.5

Divertentissimo ma non senza sugo


Un drama solo apparentemente peso piuma, che affronta con la comicità e la farsa l’eterna guerra dei sessi e la disparità di trattamento fra i generi. Ambientato per lo più in un mondo pseudo cinese antico, vede due città diametralmente opposte farsi la guerra.
In una comandano gli uomini, e le donne sono completamente sottomesse, e fin qui nulla di nuovo. Nell’altra città sono invece le donne a farla da padrone, e gli uomini non hanno alcun diritto. Le governanti e le ufficiali sono tutte donne, ed è veramente sconcertante vedere le case di piacere popolate di ‘musicisti’ maschi (piuttosto effeminati, in verità, e nemmeno troppo carini). L’applicazione agli uomini di tutte le violenze, limitazioni e pregiudizi che di solito sono riservati alle femmine genera una serie infinita di situazioni in cui non si può fare a meno di ridere, anche se a volte è riso amaro.
Ma, davanti a questo rovesciamento dei ruoli, non si può neanche evitare di vedere quanto sia assurda l’oppressione verso un sesso da parte dell’altro. Se è così fuori dalle righe applicato a un uomo, perché dovrebbe essere giusto se a subirlo è una donna?
In questo scenario, lo spietato erede del Signore della sconfitta città degli uomini viene a sposarsi nella città delle donne, con lo scopo non troppo nascosto di curare la sua malattia congenita al cuore e conquistare la città e le sue miniere. Dovrebbe sposare la seconda erede della Signora, ma la terza erede, viziosa e capricciosa, lo rapisce e se lo sposa.
Senonché la ragazza in realtà viene ‘sostituita’ dalla sceneggiatrice che ha inventato tutta la storia, e che si ritrova a vivere un personaggio secondario della sua sceneggiatura, da lei stessa destinato a morire per avvelenamento la notte delle nozze forzate! Ovvio che cercherà in tutti i modi di salvarsi la pelle e, nel contempo, di riportare in carreggiata la sua storia, che è stata deragliata dalla sua continua presenza in una trama che non la prevedeva.
Inutile dire che ciò genererà problemi, risate (e lacrime) a non finire. Risate? Addirittura sghignazzate sbattendo i pugni sul tavolo, direi. Questa almeno è stata la mia reazione. La sceneggiatrice vede ovviamente tutti solo come personaggi di carta, ma comincerà ben presto a cambiare idea.
Nel contempo, bisogna sottolineare come la storia, che nella prima metà si mantiene sul registro della più completa comicità, nella seconda parte viri verso situazioni più tese, a tratti anche tragiche, pur senza eccedere. E non credo di fare spoiler se dico che la storia ha un lieto fine.
Gli attori hanno fatto tutti un lavoro egregio. La coppia principale ha una chimica tale che si potrebbe credere lo sia anche nella vita reale. Gli occhi da cucciolo del protagonista sanno diventare all’occorrenza due schegge taglienti, il sorriso accattivante può tranquillamente divenire diabolico o stringersi in una maschera credibilissima di dolore o furore. Un’interpretazione, da parte di tutti gli attori principali, misurata ma espressiva. Fanno eccezione i loro servitori, cui è affidato un ruolo più comico e che per questo esagerano con la mimica facciale, e l'interprete di Pei Heng, che è sinceramente non pervenuto.
Non si può dire ci siano voli di fantasia sia nelle musiche, che nelle ambientazioni e costumi ma, in realtà, non si sente la mancanza di nulla. Il numero limitato di episodi assicura uno svolgimento delle vicende alla giusta velocità, senza inutili trascinamenti e senza l’introduzione di infiniti personaggi secondari che affosserebbero il ritmo con le loro inutili traversie. Non capita mai di sbottare: sì, va bene, ma i protagonisti? La trama? Tutto funziona col ritmo giusto e si giunge alla fine col desiderio di una seconda stagione, purché con gli stessi attori.
E’ un drama ‘apparentemente’ peso piuma, come detto in principio. Le situazioni che descrive spesso non sono logiche, bisogna ammetterlo. A volte tende alla farsa, non è esente da forzature e sicuramente il conflitto fra i due opposti stili di vita viene risolto in maniera troppo veloce e in modo non plausibile. Ma non è un drama storico, e il suo scopo non è descrivere una storia vera o plausibile. Non deve essere preso troppo sul serio, cercandovi chissà quali voli pindarici. Ci fa ridere, emozionare, e pensare. Direi che basta. Per quel che è il suo target e il suo scopo, è fatto egregiamente. Ce ne fossero! Edit: l'ho già riguardato, e continuo a ritornare sulle scene che mi sono piaciute di più. Decisamente un'impressione duratura: ha toccato tutte le mie corde.

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Completed
A Dream of Splendor
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Aug 5, 2022
40 of 40 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.0
Acting/Cast 10
Music 8.5
Rewatch Value 9.0

Tre amiche contra mundi

Un ottimo drama che, se non avesse incontrato verso la fine qualche intoppo, sarebbe stato sicuramente da 10 e lode.
Partiamo col dire che l’ossatura dell’opera è costituita dalla lotta che tre donne, di cui due abbastanza mature, portano avanti contro il sessismo e l’ingiustizia di un sistema sociale che le vuole ai margini della società.
La profonda iniquità di una società che marginalizza le donne e, ancor di più, coloro che per motivi diversi sono finiti nell’industria del, possiamo dire, intrattenimento, è adeguatamente rappresentata. A tratti, forse lo è troppo. Siamo costretti ad assistere ad un paio di pistolotti piuttosto a sproposito, ci sono alcune scene decisamente forzate e molto improbabili. Perfino essendo d’accordo con l’assunto di base, la rappresentazione sullo schermo in alcuni casi infastidisce, ma è comunque un peccato veniale. E' principalmente un drama femminista, ed è questo il concetto di base, nonostante le storie romantiche di contorno.
Un minus più consistente è l’indispensabile fiorire di malintesi, colpe dei padri, gesti di malconsigliata nobiltà, sparizioni e riapparizioni che si verificano dopo la boa dei due terzi dell’opera. Siccome la coppia principale “deve” essere osteggiata, per diverse puntate si trascinano i soliti cliché stravisti e rivisti, che sarebbero più tollerabili se non togliessero spazio prezioso allo svolgimento di alcune parti della trama che rimangono sospese nel nulla.
Il big boss di turno si rivela essere piuttosto deludente, tanto da non meritare nemmeno la definizione. C’erano a disposizione fior di personaggi politici, ma la grande vittoria finale viene ottenuta su un povero cristo che, sarà pure malvagio, avrà sì compiuto molte malefatte, ma è pur sempre un disgraziato che è rimasto preso in un gioco più grande di lui e che, tra paranoie, risentimenti, ambizione e sete di vendetta, si trova impossibilitato ad uscirne senza perdite irreparabili. Potrebbe prendersi come tipico esempio di come un sassolino, cadendo giù da un monte, generi ben presto una frana rovinosa. Xu Hai Qiao ha dato vita a questa figura tormentata e tormentatrice in modo molto convincente.
Però sono arrabbiata con gli sceneggiatori che hanno pensato bene, negli ultimi minuti, di non mostrarci il matrimonio della coppia principale, bensì diversi minuti di flash back della loro storia. Si vede che han pensato che difettiamo di memoria. Invece del matrimonio della seconda coppia, avrei voluto vedere il loro. Pazienza.
Ma la produzione, signori miei, è magnifica! Ambientazioni e costumi sono splendidi, senza essere eccessivi come a volte accade. Le musiche sono molto piacevoli e le voci degli attori e soprattutto delle attrici sono molto gradevoli, essendo assenti non rimpiante quelle vocine infantili che tanto spesso ammorbano i drama.
E vogliamo parlare degli attori? Il ML Chen Xiao è il tipico esempio di uomo maturo e affascinante che vorrei vedere più spesso. Ben lontano dagli ideali efebici di molti altri drama (e che comunque non sono da disdegnare, intendiamoci!), questo esemplare di maschio virile senza eccesso riesce a catalizzare l’attenzione anche solo col suo viso. Vederlo battersi è materia per sogni, anche perché le coreografie dei combattimenti, pur non essendo prive di elementi fantastici, sono molto energiche e tutto sommato realistiche. Ed è pure molto bravo a recitare, cosa che decisamente non guasta. Cosa chiedere di più?
Liu Yi Fei ben interpreta la FL, una donna matura e quasi indomabile, un’eroina non priva di debolezze e difetti che lotta contro tutto e tutti per ritagliarsi un posto al sole e contrastare le molte ingiustizie perpetrate contro di lei e contro le sue amiche, ma non solo.
Anche tutti gli altri attori di contorno hanno fatto un ottimo lavoro, dando vita a personaggi credibili, sia pur con qualche eccezione. I caratteristi, specialmente, sono stati particolarmente bravi. Dai Xu ha una serie di maschere incredibilmente efficaci, e le usa alla perfezione.
Di molti personaggi ci vengono fornite le motivazioni che li fanno agire e l’evoluzione dei loro comportamenti è giustificata sia dal loro passato che dagli avvenimenti che man mano accadono.
Un appunto devo fare alla coppia imperiale: specialmente l’imperatore è troppo buonista e alla mano, decisamente fuori contesto per il periodo storico e la sua posizione. L’imperatrice lascia correre una minaccia alla sua persona che in altri casi avrebbe significato lo sterminio di tutta la famiglia dell’aggressore, dai trisavoli ai gatti.
Diciamo che molte cose si perdonano perché vedere lo sviluppo dell’amicizia del trio di donne forti, a cui col tempo se ne aggiungono altre, è qualcosa di squisito. La chimica della coppia principale funziona a pieno ritmo e la loro storia d’amore è matura e piacevole. I loro botta e risposta sarebbero da collezionare! Ma, tirando le somme, i diversi difettucci assommano ad un punto di demerito, per cui non mi sento di assegnare il massimo dei voti. Peccato.

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You Are My Glory
0 people found this review helpful
Jul 30, 2022
32 of 32 episodes seen
Completed 0
Overall 9.0
Story 9.5
Acting/Cast 9.5
Music 9.0
Rewatch Value 9.0

Pochi conflitti per una storia molto convincente

Questo drama è stato per me una piacevole sorpresa. Della bravura di Dilraba non dubitavo perché l'avevo già vista diverse volte in precedenza, ma non mi aspettavo che Yang Yang, oltre che bello da paura, fosse anche così bravo. E devo anche riconoscere che praticamente la totalità degli attori e personaggi di spalla e di contorno ha fatto un lavoro egregio. Molti personaggi tra cui sicuramente i principali hanno conosciuto una piacevole evoluzione, ed è stato veramente gradevole vedere il procedere della relazione fra i due protagonisti. Entrambi sono stati caratterizzati come persone molto verosimili, con pregi e difetti. Reali. Grandi assenti le lunghissime incomprensioni tanto care ai drama, che dividono i protagonisti per decenni... Qui, dopo un inizio un po' burrascoso, le cose filano lisce. Con nostro grande piacere.
Per quanto riguarda la storia, non si può dire che abbia conosciuto uno svolgimento particolarmente aggressivo. Le conflittualità sono state obiettivamente poche, eppure ciò non ha minimamente inficiato il valore dell'intrattenimento di questa serie. L'unico appunto che forse si può fare è il fatto che nelle prime puntate l'attenzione si focalizzi tutta su un videogioco, mentre nel prosieguo questo aspetto viene praticamente a sparire. La seconda parte infatti è molto più dedicata all'impresa aerospaziale, forse un po' troppo, perché la carriera di Dilraba, che pure prosegue, passa un poo' in secondo piano.
E qui veniamo a quella che è forse un po' la nota dolente di questa serie: la grandeur dell'autocompiacimento cinese per le proprie imprese. Ma, dico io, basta guardare un film americano per incappare in autocompiacimenti di livello anche superiore, che francamente hanno stufato da mo'.
Più che altro, si ha l'impressione che questo drama, che utilizza attori già adulti e che sembra rivolgersi a un pubblico non prettamente di ragazzine, voglia affrontare il discorso delle convenzioni sociali e dell'importanza che ha per il grande paese lo spirito di sacrificio di coloro che lavorano nei campi scientifici.
Ma il mio pensiero è: se è così importante avere degli scienziati, degli ingegneri aerospaziali così bravi e preparati, perché non pagarli un po' di più in modo che non siano costretti ad abbandonare la professione per cercare uno stipendio più dignitoso per la famiglia? D'accordo lo spirito di sacrificio, ma il merito andrebbe ricompensato.
Detto questo, occorre rilevare come ci siano state diverse scene piuttosto... diciamo accattivanti, con baci bollenti e conversazioni suggestive che hanno reso diverse puntate abbastanza birichine, molto più di come siamo abituati guardando le opere cinesi. Bisogna riconoscere che Yang Yang sa come baciare davanti alla macchina da presa e i suoi sguardi e le sue espressioni sono materia per sogni bagnati. Non so se sia doppiato, ma se questa è la sua voce, tanta roba. Sarà che ho visto questa serie d'estate, ma per certe scene ci vuole un ventaglio. O un ventilatore. E un ghiacciolo. La chimica fra questi due è esplosiva, sono di una naturalezza incredibile, sembrano fatti l'uno per l'altra. Non c'è possibilità di elementi di disturbo né per lui né per lei: i vecchi amori di entrambi non hanno mai avuto alcuna possibilità e infatti sono spariti ben presto, rimessi a posto con poche secche parole.
Anche le musiche sono state molto gradevoli, ci sono stati dei pezzi strumentali molto piacevoli e molto ben utilizzati nei momenti in cui servivano, e anche le canzoni opening ending e insert si sono lasciate ascoltare molto volentieri.
In sunto, un dramma molto piacevole che, proprio perché prodotto di intrattenimento così lineare, gentile e simpatico, a mio parere regge benissimo una seconda visione, anche solo per vedere l'interazione di questi due, così teneri.
Non aspettatevi colpi di scena e scintille ad ogni episodio, perché le scintille di questo drama le fanno i due protagonisti che, già da soli, riescono a rendere questo lavoro indimenticabile. Aggiungiamoci tutto il contorno, che è fatto molto bene, e abbiamo un drama assolutamente da non perdere.

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Completed
The Killer Is Also Romantic
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Jul 20, 2022
18 of 18 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.5
Acting/Cast 9.0
Music 7.0
Rewatch Value 5.5

Commedia peso piuma ma piacevole

Si tratta davvero di una commedia a peso piuma. La trama ricorda decisamente almeno un film già visto e le situazioni sono spesso stiracchiate all'inverosimile. Molto si perdona perché si tratta chiaramente di una commedia romantica molto, molto leggera. Vista in questi termini fa egregiamente il suo dovere che è quello di divertirci e di farci passare qualche ora di spensieratezza. Si tratta chiaramente di un prodotto a basso costo, ma che ha saputo fare il meglio con il poco budget a disposizione. In drama di questo genere la logica molto spesso va a farsi benedire, così come in effetti succede anche qui. Il cattivo della situazione è abbastanza palese, stante anche il limitato numero dei personaggi in gioco. Non posso dire che il finale mi abbia completamente soddisfatto, e d'altronde certe cose succedono solo in drama Land. Quello che veramente fa scintille è il rapporto fra i due protagonisti. Il vero divertimento deriva dalla situazione in cui si trovano, in cui ciascuno dei due cerca di nascondere la propria identità all'altro. D'altro canto, la chimica fra i due protagonisti principali potrebbe reggere da sola un laboratorio di analisi. Questi due insieme fanno davvero faville e le scene di bacio sono spesso molto roventi, almeno per come siamo abituati a vedere nei drama cinesi. Niente casti bacetti sulla bocca stile asilo, qua! Se quello che cercate è qualche ora di spensieratezza e divertimento qui lo troverete di sicuro, a patto di scollegare prima il cervello e di non pretendere logica e originalità. Puro intrattenimento senza tante pretese. In quest'ottica è un lavoro riuscito. Certo non credo che lo riguarderei.

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Completed
My Fantastic Mrs Right
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Jul 2, 2022
12 of 12 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.5
Acting/Cast 8.0
Music 7.0
Rewatch Value 6.0

Commedia leggerissima, bisogna guardare la seconda stagione

Come da titolo, si tratta di un drama peso piuma, leggerissimo, che non ha pretese né aspirazioni, e va preso per quello che è: puro intrattenimento con un po' di romanticismo. E, trattandosi di una prima stagione, per sapere come va a finire bisognerà guardare anche la seconda. Rimaniamo in sospeso su tutte le questioni, ma tanto ormai è già disponibile il sequel, per cui è tutto a posto.
Bisogna ammetterlo: non è che sia una commedia particolarmente brillante. Non si ride a crepapelle, ma ci sono diversi momenti e situazioni divertenti. La storia in sé è abbastanza carina, pur se zeppa dei soliti cliché a cui ormai siamo talmente abituati che non vale neanche più la pena di citarli. Ciononostante, la trama non è del tutto immediatamente prevedibile ed è abbastanza godibile. Piuttosto frequenti, rispetto ad altri drama, le scene di bacio fra i due protagonisti, che hanno una notevole chimica.
La musica è sufficiente e costumi e ambientazioni, trattandosi palesemente di un prodotto a basso budget, sono anche passabili. Pure il trucco e soprattutto il parrucco sono migliori di tanti scempi visti in produzioni più blasonate. Posso contare sulle dita di una mano le volte che ho notato qualche segno sui visi. E anche questo, in una produzione in costume, ha un bel peso.
I personaggi sono piuttosto normali per il genere. In questa prima serie il ML è diviso tra la necessità di obbedire agli ordini dell'imperatore (chissà chi è e dov'è?), salvarsi la pellaccia e conquistare e tenersi la donna che ama. Una buona prova, parlando della sua recitazione. Il SML è spesso piuttosto caricaturale nella resa del suo personaggio (presumo per ordini di regia), che parte come antagonista ma non è detto lo rimanga fino alla fine. Un personaggio ambiguo, ma inaspettatamente umano, che potrebbe essere ulteriormente sviluppato nella seconda stagione.
La FL offre una buona interpretazione piuttosto scoppiettante, ma non mancano le scene tristi e, specie nei primi episodi, le sue trasformazioni in gatto. Diciamocelo: un orribile gattaccio più brutto di Garfield, reso con una CGI da urlo (di dolore). Che, oltretutto, cammina su due zampe portando qua e là un corpo chiaramente sovrappeso e un muso che nulla ha di femminile e poco anche di felino... Talmente orribile da risultare tenero!
I personaggi di contorno, specie la servitù, sono nella norma del genere. Colpisce sfavorevolmente per l'irritazione che risveglia la SFL, una rompiscatole appiccicosa, ruolo che ricopre alla perfezione, riuscendo a rendere il suo personaggio piacevole come uno sciame di zanzare alla cena in spiaggia. Ottima interpretazione!
In definitiva, nulla di cui scrivere a casa, ma un buon prodotto per passare qualche ora in compagnia di una storia accettabile. E non dimenticate di guardare le scenette di fine puntata: molto carine e spesso divertenti.
E ora scusatemi, devo andare a cominciare la seconda serie.

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Completed
Color Rush
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Jun 29, 2022
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 9.0
Acting/Cast 7.5
Music 7.0
Rewatch Value 5.0

Attori non eccelsi, storia così così, necessita di sequel

Fortuna vuole che questo drama abbia episodi brevissimi, o non sarei riuscito a finirlo. Già così, sono arrivata alla fine a stento.
Come da titolo, a me gli attori non sono piaciuti quel gran che. Specialmente il ragazzo che vede a colori, come attore non ha incontrato il mio gradimento, e nemmeno come aspetto. Troppo truccato (male), e neanche fenomenale nonostante il trucco.
Meglio il mono, molto più carino e soprattutto rifinito come attore, probabilmente anche per la maggiore esperienza.
La storia però non mi ha appassionato più di tanto. Peccato, perché avrebbe avuto un gran potenziale., siamo nel campo della semi-fantascienza, e tutto ci può stare, ma le vicende in sé sono poco coinvolgenti.
Lodevole lo sforzo nell'invenzione dell'ambientazione, molto originale, ma diverse cose sono state lasciate in sospeso (una su tutti: la madre del mono) e il fatto che la storia rimanga in sospeso è stato il colpo di grazia per questo esperimento. Dubito che, se ci sarà un sequel, lo guarderò.

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Completed
Love Me If You Dare
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Jun 2, 2022
24 of 24 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 10
Acting/Cast 10
Music 9.0
Rewatch Value 9.5

Adrenalina e un protagonista magnifico

Una produzione adrenalinica, che conosce pochissimi punti morti e una solida trama, per quanto forse leggermente troppo allungata nel finale. A parte la solita logica che vuole sempre permettere ai cattivi di fare il loro discorsetto e ai buoni di spiegare quanto sono stati furbi a incastrarli (spesso permettendo a detti cattivi di scappare), uno dei pochi punti negativi di questo drama risiede negli ultimi 10 secondi, che vorrebbero – forse – gettare una nuova luce su tutta la vicenda. Dicono tutto e niente. Dato che non esiste una seconda serie, propendo per il niente.
Altra cosa fastidiosa è il fiorire gratuito di tante coppie negli ultimi 5 minuti, ma accettiamo la cosa in nome del lieto fine. Si tratta comunque di quisquilie.

La solida realtà è che questa produzione è sicuramente una tra le migliori che abbia mai visto. Il Big Boss finale non è che non possa essere mai sospettato, e in effetti l’idea viene, durante la visione, ma così come si sospetta di tantissime altre persone. Semplicemente, la storia è complessa e ben condotta a livello di sceneggiatura. Il commento musicale aggiunge pathos alle scene più pregnanti, è veramente ben fatto.

Ma, soprattutto, è la recitazione a rendere indimenticabile questa serie. Non solo Wallace Huo è molto piacevole da guardare, è un attore coi controfiocchi e i pappafichi. Sandra Ma ha recitato alla grande e Yin Zheng, per essere all’epoca praticamente un novellino, se l’é cavata benissimo. Anche gran parte dei comprimari e secondari ha recitato sopra la media, pur se qualche finto americano lasciava un po’ a desiderare. Alcuni possono aver trovato sconcertanti i dialoghi mezzi in inglese (non ottimo) e mezzi in cinese. Posso capire lo scombussolamento, ma essendo italiana per me sono tutti stranieri e, seguendo comunque i sottotitoli, la cosa non mi ha disturbata più di tanto.

Avendo seguito questa serie a botte di 10 episodi al giorno, mi sento ora in crisi d’astinenza. Le vicende si svolgono in maniera pressante, incalzante, senza lasciare allo spettatore il tempo di tirare il fiato, si arriva alla fine ansimando… L’unica cosa che veramente mi delude è il fatto che ci sia una stagione sola. Ho adorato il complesso di superiorità del bel Bo, che ne ha ben d’onde: un Q.I. di 180 non si trova ovunque. Pazienza. Dovrò cercare qualcosa di simile. Buona fortuna a me.

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Completed
Oh! My Emperor
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Jun 2, 2022
21 of 21 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 7.0
Acting/Cast 8.0
Music 6.0
Rewatch Value 5.0

Uno dei tanti isekai, ma non uno dei migliori.

Uno dei tanti drama peso piuma, pensato (?) per far ridere con molte situazioni oltre il limite della logicità e dell’assurdo, ma non completamente privo di spunti di riflessione (le ingiustizie sociali). Dev’essere una produzione a basso costo, perché le ambientazioni e i costumi non sono né memorabili né variati, e il commento musicale è scarno e ripetitivo, ma non è questo il problema peggiore.

Gli attori, per la maggior parte, fanno un lavoro dignitoso, e naturalmente Zhao Lu Si è sempre una godibilissima garanzia. Il buon Xiao Zhan fa quel che può con la parte che gli è stata affidata e anche Gu Jia Cheng si è ben difeso. Anzi, per quanto non si possa gridare al miracolo, è stato una mezza rivelazione. Adatto alla parte, via.

No, gente, il problema grosso è che dopo quasi 40 episodi di piacevoli risate, a patto di essere un po’ di bocca buona, si precipita a fine serie in una spirale di tragedia che non ha niente a che vedere con tutto il precedente, e a nulla serve la risoluzione del guaio. Il problema ancor più grosso è che l’ultima puntata è completamente assurda e il finale, appiccicato con lo sputo, non spiega nulla, lasciando al povero spettatore uno sgradevolissimo sapore di tradimento. Avrebbero potuto risolvere la faccenda in mille modi diversi. Hanno scelto il più stupido e inutile, dando così il colpo di grazia a una serie già profondamente provata da diverse manchevolezze nella sceneggiatura e dal repentino cambio di registro nel finale.

Aggiungiamoci che le scene di combattimento sono, per la maggior parte, ridicole: i cattivi che abbattono le vittime con le spade sono qualcosa di raccapricciante. Per carità, non mi dispiace di averlo visto, e a tratti mi sono anche divertita parecchio, ma di sicuro non lo riguarderò. In ogni caso, è da vedere col cervello scollegato. Dello stesso filone, The romance of Tiger and Rose ne vale mille, però.

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Completed
The Eternal Love
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Jun 2, 2022
24 of 24 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 7.0
Acting/Cast 7.0
Music 6.0
Rewatch Value 4.0

Comincia bene ma si perde presto

In principio non era male: simpatico, spumeggiante, allegro. Mi è piaciuta molto l'attrice protagonista, splendidamente diretta nell'interpretare sopra le righe due personalità completamente opposte. Anche la cameriera ha fatto un bel lavoro. Un po' meno gli attori, e per una donna che aspira a vedere qualche bell'uomo che reciti bene è una pecca fondamentale.

Il protagonista maschile è granitico, e purtroppo non può addurre a suo difesa nemmeno un aspetto da sogno. L'antagonista nonno/nipote è un ottimo biglietto da visita per il chirurgo che l'ha plastificato: bellissimo da guardare ma, come tutte le cose di plastica, molto rigido quando cerca di muoversi. Però veramente bellissimo.

La storia non è certo originale. Durante la visione ho avuto diversi momenti di deja vu: le due anime che comunicano via lettera sicuramente le ho già viste altrove qualche decina d'anni fa, ma questo sarebbe il meno. Il problema grave sta nella assoluta mancanza di pathos durante quasi tutta la visione e nella completa illogicità di molte cose che capitano. Diversi personaggi, ad esempio lo stregone pazzoide o il cattivissimo, per non parlare di quello che da alcuni è stato battezzato come duo Rocket, sono così sopra le righe che escono dal pentagramma e rifanno il giro. Sgradevoli senza motivo.

Non si capisce bene quale sia il registro di questo show. Se è una commedia, c'è troppa tragedia, se è una farsa non fa ridere. In ogni caso, è costellata di innumerevoli momenti "cringe" in cui ti senti veramente in imbarazzo per quello che stai guardando. Sto cercando di rimuovere il ricordo. So che c'è un sequel, ma ritengo di aver già fatto abbastanza finendo di vedere la prima serie. Non sono curiosa di sapere cosa succeda dopo, e nemmeno posso dire mi interessi per amor degli attori. Zero totale. Assegno una sufficienza piena solo perché sono riuscita a finirlo, l'attrice protagonista mi è piaciuta e la prima parte è stata abbastanza divertente.

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Completed
Dr. Cutie
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Jun 2, 2022
28 of 28 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 7.0
Acting/Cast 7.5
Music 6.5
Rewatch Value 7.0
This review may contain spoilers

Inizialmente si ride ma poi la sceneggiatura si perde

Un titolo che si è rivelato un po' una delusione. Insufficiente no, perché per la prima metà mi ha divertito abbastanza, ma di sicuro non mi sento di assegnare un punteggio altissimo. Parte inizialmente scoppiettando, una commedia degli equivoci in cui c’è la solita donna che si traveste da uomo per studiare medicina e potersi infiltrare nella casa della famiglia dove le hanno ucciso i genitori, per vendicare il torto subito. Ricordiamo che travestirsi da uomo, in queste circostanze, è passibile della pena di morte. Invariabilmente, i due personaggi principali si innamoreranno, con l’aggravante che il povero comandante darà di matto al pensiero di provare strani sentimenti per quello che crede essere un uomo.

La storia si svolge nella casa di famiglia di un rinomato comandante dell’esercito che, ovviamente, è assurto ad alti gradi da giovanissimo ed è, altrettanto naturalmente, severo e soprattutto bellissimo. Nella prima parte del drama si ride abbastanza, sia pur senza vedere nulla di strepitoso, ma già a metà si comincia a scalpitare perché la farsa dell’identità nascosta della protagonista viene protratta troppo, e stufa. Quando finalmente la verità viene parzialmente rivelata, a due terzi del cammino, il giocattolo purtroppo si rompe del tutto: partono diverse puntate di noia, per arrivare poi ad un finale affrettato e talmente telefonato da gridare vendetta.

Nel contempo gli attori principali sembrano aver dimenticato, se pure mai l’han saputo, come si faccia a recitare. Le espressioni in qualche modo esagerate della commedia o della farsa dovrebbero lasciare il posto ad altre più misurate per gli episodi più drammatici ma, a maggior ragione, più espressive. Ciò purtroppo non accade. Il protagonista maschile pare reggere da solo, con la sua sola bellezza, non certo con la sua bravura, l’ultimo terzo della serie. Sun Qian si barcamena senza infamia e senza lode. Gli altri? In un modo o nell’altro, poco o del tutto non pervenuti. Fanno eccezione l’attendente del comandante e il dottore/mentore della protagonista. Soprattutto quest’ultimo è un eccellente caratterista, visto con la stessa bravura in Joy of life. Sinceramente qui pare quasi sprecato.

La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. Per tutta la serie qualcuno viene mandato a “indagare” da qualcun altro. Come, dove e con chi non è dato sapere. Diverse cose vengono lasciate in sospeso o si glissa con l’equivalente di “con l’imperatore me la vedo io”, specie per quanto riguarda il grave crimine del travestimento della dottoressa. Si sta sull’orlo della sedia per tutto il tempo aspettando l’irruzione delle guardie dell’imperatore, invano. Sarebbe stato forse più interessante vedere qualche minaccia esterna che non fosse strettamente legata agli avvenimenti del passato: il cattivo di turno, che era al corrente della mascherata, non sfrutta la cosa per nuocere alla famiglia del comandante, che odia, preferendo scegliere altre strade più “coreografiche”, ma meno sicure. La sua eliminazione, e la sua identità si era indovinata già da almeno una dozzina di episodi, non ha un briciolo di pathos, è troppo affrettata. Ci si aspetta già cosa accadrà e, in ogni caso, non viene spiegato come si sia arrivati a quel punto: come è stato scoperto costui?

Aggiungiamoci poi che non tutti i cattivi vengono adeguatamente puniti: un messaggio non proprio edificante. La crescita caratteriale dei personaggi a tratti non è molto credibile, i loro conflitti interiori generano spesso più moti di fastidio che di comprensione. Il fratello del comandante, cui è assegnato il canonico ruolo di disturbo della coppia principale, è tutto fuorché verosimile. I due cugini servono solo a farci provare dei moti di stizza per il tempo che ci fanno perdere quando sono sullo schermo. Buono il commento musicale, con alcune canzoni godibili e dei buoni pezzi strumentali, ma è un po’ poco per risollevare le sorti di questo titolo. A tratti, pare davvero che si regga sul bel faccino di Huang Jun Jie. Intendiamoci, un bel faccino che, quando sormonta i bei costumi della serie (belli ma pochi), magari con armatura e spada, smuoverebbe le montagne. E in regia lo sanno bene, visto che spesso possiamo godere di primissimi piani. Ma le sue doti di attore purtroppo non paiono, almeno in questo titolo, all’altezza del suo magnifico aspetto esteriore.

Le ultime puntate sono di una pesantezza estrema, la corsa al finale viene gestita in modo proprio pedestre, ho continuato a guardare solo perché erano proprio le ultime quattro e volevo vedere come andasse a finire. Quando un titolo ti diverte e appassiona, vorresti che non finisse mai. Se non vedi l’ora che finisca per passare ad altro vuol dire che c’è qualcosa che non va.

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